Università: ridata dignità alle rappresentanze sindacali

Salerno -

 

Il Rettore Pasquino, dopo la diffida, ripara il deficit democratico che teneva fuori dal confronto,i lavoratori eletti RSU e il sindacalismo di base presente all’Università di Salerno


con la presentazione del bilancio di previsione 2011 alle RSU, ridata dignità alle rappresentanze sindacali

 

 

Oggi, dalle ore 12.30, nell’Ateneo di Salerno, si è svolto un incontro tra il Rettore Pasquino e le rappresentanze sindacali presenti all’Università di Salerno. Con il Rettore erano presenti il Direttore Generale, Giuseppe Paduano, e la dirigente dell’area risorse umane, Chiara Turco. USB ha ricordato al Rettore che la convocazione odierna, sana la diffida inoltrata nei primi giorni del nuovo anno, ma resta indispensabile che i dirigenti dell’università, “degnamente retribuiti” anche per questa funzione, devono calendarizzare corrette relazioni sindacali con le RSU e tutte le organizzazioni sindacali presenti in ateneo.

Nello specifico dell’incontro, sebbene siamo solo al bilancio di previsione, USB ha ribadito che come classe dirigente di questo paese, i rettori sono responsabili per le grandissime difficoltà economiche che i tagli governativi dal 2008 minano il sistema universitario pubblico in Italia. I rettori hanno la responsabilità di non aver voluto alzare il livello di scontro con il governo per ripristinare quei tagli che oggi costringono il Rettore di Salerno a presentare un bilancio di previsione dove si peggiorano le sforbiciate già registrate nel 2009 e 2010. USB ha denunciato come l’intera classe politica campana, di destra e di sinistra, non ha saputo, anche nell’iter parlamentare della Riforma Gelmini, rappresentare con efficacia il grosso sotto-finanziamento ormai cronico che caratterizza l’ateneo di  Salerno. Questo è un grandissimo problema irrisolto che inasprisce la discriminazione storica che ci vede penalizzati inoltre come università meridionale. Grazie al lavoro di tutte le componenti universitarie, il nostro Ateneo, è (fatte le dovute proporzioni) uno dei più bei Campus del mondo e quindi deve attrezzarsi affinchè siano superate le incapacità politiche che anche con il Governo regionale tengono fermi quei finanziamenti europei che l’Università di Salerno merita. I sacrifici imposti al sistema non devono ricadere sui lavoratori, pertanto ci auguriamo che il personale sappia cogliere questo nuovo corso per organizzarsi e rivendicare diritti e dignità su temi fondamentali. Per continuare con successo lo sviluppo dell’ateneo, vanno affrontati in modo condiviso capitoli fondamentali purtroppo mortificati nel 2010: formazione e riqualificazione professionale, organizzazione del lavoro e occupazione. La trattativa sindacale vera all’Università di Salerno deve ancora iniziare.


 il coordinamento provinciale USB Pubblico Impiego





14 gennaio 2011 - Il Mattino

Salerno. Il rettore Raimondo Pasquino presenta il bilancio di previsione...

Salerno - Il rettore Raimondo Pasquino presenta il bilancio di previsione 2011 alla rappresentanza sindacale e l’Usb esulta. «È stato colmato un deficit democratico - dice il segretario Pietro Di Gennaro - Ora bisogna affrontare i problemi concreti: l’ateneo deve attrezzarsi affinchè siano superate le incapacità politiche che anche con questo Governo regionale fermano quei finanziamenti europei che l'Università di Salerno merita». Ieri l’incontro tra il rettore e le rappresentanze dei lavoratori dell’univesità. Con Raimondo Pasquino erano presenti il direttore generale, Giuseppe Paduano, e la dirigente dell'area risorse umane, Chiara Turco. Una prima forma di nuovo dialogo all’interno dell’ateneo che i sindacati hanno sottolineato chiedendo che i dirigenti stabiliscano un calendario per mantenere corrette relazioni sindacali con la Rsu. Il bilancio è quello che prevede grandissime difficoltà economiche a causa dei tagli del Governo che hanno colpito il sistema dell’istruzione in Italia, con ulteriori sforbiciate che si aggiungono a quelle già registrate nello scorso anno. I rappresentanti dei lavoratori hanno a loro volta denunciato l’incapacità dell’intera classe politica campana, di destra e di sinistra, che non ha saputo, anche nell'iter parlamentare della Riforma Gelmini, rappresentare con efficacia il grosso sotto-finanziamento ormai cronico che caratterizza l’ateneo di Salerno e che inasprisce la discriminazione storica che vede penalizzate le università meridionale. «Ma i sacrifi imposti dal sistema non possono ricadere sui lavoratori - la posizione dell’Unione sindacale di base - pertanto ci auguriamo che il personale sappia cogliere questo nuovo corso per organizzarsi e rivendicare diritti e dignità su temi fondamentali. Per continuare con successo lo sviluppo dell'ateneo, vanno affrontati in modo condiviso capitoli fondamentali purtroppo mortificati nel 2010: formazione e riqualificazione professionale, organizzazione del lavoro e occupazione. La trattativa sindacale vera all'Università di Salerno deve ancora iniziare. Intanto l’ateneo deve attivarsi per riuscire ad intercettare tutti i finanziamenti europei che spettano ad una università come la nostra anche supplendo all’incapacità della politica con questa Regione che ha bloccato tutto.È l’unica strada per riuscire a uscire dalle difficoltà attuali per un campus dalle enormi potenzialità».