AL CAMPUS DI SALERNO SERVE UN NUOVO RETTORE A TEMPO PIENO ?

Salerno -


 

Abbiamo rispettato la campagna elettorale del Prof. Pasquino consci del fatto che ogni tipo di critica poteva essere strumentalizzata sia a destra che a sinistra della sua proposta per l’amministrazione di Napoli, così come modellata dal progetto politico nazionale Casini/Fini/Rutelli. Ci complimentiamo per il consenso ricevuto dal Magnifico Rettore di Salerno nelle elezioni e per l’incarico che Luigi De Magistris sembra volergli affidare come Presidente del Consiglio Comunale di Napoli. Però, non possiamo che porre all’intera comunità universitaria una domanda molto semplice: può l’Università di Salerno permettersi un Rettore part-time ? La nostra risposta è no.

Il Prof. Pasquino resta in carica fino al 2013: il doppio impegno non potrà che avere riflessi negativi sull’Ateneo, anche solo considerando l’inevitabile bagarre partitica in cui verrebbe trascinata la carica istituzionale che sempre deve essere al di sopra delle parti specie quelle di appartenenza politica. A prescindere della percentuale di lavoro che richiede un impegno, necessario, gravoso e difficile nell’area metropolitana del comune di Napoli, all’Università di Salerno si stanno complicando numerosi problemi strutturali di gestione politica ed amministrativa del Campus, nonché di organizzazione del lavoro e di copertura dei servizi di base a supporto della didattica e della ricerca.

Richiamiamo l’attenzione a solo due temi che però rivestono fondamentale importanza nell’auspicata prospettiva di miglioramento, crescita e  sviluppo del Campus di Salerno.

 

a)           Rivoluzione dei distretti al servizio dei nuovi dipartimenti. I provvedimenti adottati mantengono anche a regime le previste inefficienze che USB ha denunciato a febbraio. I provvedimenti adottati continuano a violare il principio di autonomia finanziaria e contabile dei Dipartimenti Universitari sancita nel D. P. R. 382/80 (art. 86: Il dipartimento ha autonomia finanziaria ed amministrativa e dispone di personale tecnico ed amministrativo per il suo funzionamento…), nonchè, quindi, a violare gli art. 36 e 37 dello Statuto dell’Università degli Studi di Salerno. Una delle tante conseguenze negative è la mancata afferenza ai nuovi dipartimenti di un certo numero di ricercatori e docenti, nonchè il sotto organico del personale tecnico amministrativo a fronte di attività che aumentano per l’aumentare di progetti e laboratori complessi.

 

b)           Sottofinanziamento e crisi dell’organico nei servizi di custodia, manutenzione, vigilanza e pulizia, nelle numerosissime strutture in cui si articola il Campus di Salerno.

 

Nell’anarcoide crisi del sistema universitario statale, con responsabilità nazionali dovute a mancati ed adeguati investimenti in luogo di disastrosi e ripetuti tagli, con responsabilità legislative come la Legge 240/2010 che ha gettato nello stallo caotico gli atenei per l’attesa di oltre 40 decreti attuativi che non arrivano se mai arriveranno, il sindacato USB, in attesa del programmato incontro politico con la “governance” dell’Ateneo salernitano, chiede al Prof. Pasquino di scegliere se continuare a fare il Rettore di Salerno, oppure di dedicarsi “anima” e “corpo” ad un impegno civico/politico di prestigio che sicuramente deve avere un grande obiettivo: risolvere i grandi problemi di Napoli per rilanciare una capitale del nostro Sud , per essere motore del riscatto nazionale, europeo e mondiale di un paese che aspetta un cambiamento vero per dare speranza e futuro concreto alle giovani generazioni italiane.

 il coordinamento USB Università di Salerno

 


6 giugno 2011 - La Città di Salerno

Dal sindacato monito a Pasquino: scelga tra l’Universitá e la presidenza a Napoli
Usb: «Non basta un rettore part time»

Salerno - «L’Universitá di Salerno non può permettersi un rettore part time». Il monito arriva dal sindacato Usb, che invita Raimondo Pasquino a scegliere tra la guida dell’Ateneo e la presidenza del consiglio comunale, ruolo che dovrá essergli attribuito con una votazione consiliare ma per il quale è giá stato indicato dal sindaco De Magistris. Pasquino ha giá annunciato che non intende lasciare l’Universitá, e di ritenere compatibili i due incarichi.L’Usb è invece di parere contrario: «Ci complimentiamo per il consenso ricevuto dal Magnifico Rettore nelle elezioni e per l’incarico che Luigi De Magistris sembra volergli affidare - si legge in una nota - Però, non possiamo che porre all’intera comunitá universitaria una domanda: può l’Universitá di Salerno permettersi un rettore part-time? La nostra risposta è no». Pasquino resta in carica fino al 2013, e per il sindacato il doppio impegno avrá riflessi negativi sull’Ateneo, «anche solo considerando l’inevitabile bagarre partitica in cui verrebbe trascinata la carica istituzionale». Si sottolinea, inoltre, la gravosita dell’impegno accademico: «All’Universitá di Salerno si stanno complicando numerosi problemi strutturali di gestione politica ed amministrativa del campus, nonché di organizzazione del lavoro e di copertura dei servizi di base a supporto della didattica e della ricerca». Quindi l’aut aut al rettore:«Al professore Pasquino si chiede di scegliere se continuare a fare il rettore di Salerno, oppure di dedicarsi "anima e corpo" ad un impegno civico e politico di prestigio».