Esprimiamo piena solidarietà ...

Salerno -

 

Stupore, incredulità e sconcerto: questi sono i sentimenti che ci pervadono nell’apprendere da fonti giornalistiche dell’esposto –denuncia per interruzione di pubblico servizio presentato alla Procura  di Nocera Inferiore da parte del Consiglio dell’Ordine di Nocera Inferiore , riguardanti fatti concomitanti l’assemblea del personale del 14/06/07 secondo quanto scritto dal giornalista Salvatore Di Napoli.
Sui contenuti dell’esposto nulla possiamo dire poiché nulla sappiamo.
Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al Dirigente dott. Di Maso, coinvolto in prima persona nella vicenda solo perché particolarmente sensibile alle innumerevoli problematiche che affliggono i lavoratori della giustizia del Tribunale di Nocera Inferiore.
Personalmente voglio ricordare le iniziative, che ci hanno visti accomunati negli anni scorsi,  volte  a migliorare le strutture del Tribunale di Nocera Inferiore e ad adeguarle alla 626/94 ( gli effetti sono davanti agli occhi di tutti).
Occorre prima di tutto ricordare che le assemblee dei lavoratori, oltre che costituzionalmente garantite sono normate e disciplinate dalle leggi e dai C.C.N.L. ed a queste si è fatto riferimento nell’indizione ed effettuazioni delle stesse.
Sono ormai anni ed anni che, in tutti i modi umanamente possibili, stiamo portando all’attenzione dell’opinione pubblica le situazioni di lavoro insostenibili in cui quotidianamente siamo costretti ad operare e che, solamente a prezzo di grandi sacrifici personali, stiamo assicurando un servizio giustizia accettabile e decoroso ai cittadini anche se, sicuramente, non all’altezza di un paese che si pregia di essere la culla del diritto.
Sono anni che i lavoratori della giustizia stanno subendo tagli sugli organici e blocchi del Turn-Over che  hanno portato a situazioni paradossali di vuoti in organico, i quali laddove non toccano il 100/% lo sfiorano;
il tutto è accompagnato da riforme ordinamentali a costo zero e conseguenti raddoppi di carichi di lavoro.
Umiliati, calpestati, criminalizzati, sprofessionalizzati, sottopagati e sfruttati, non potendo continuare a rimanere inerti e passivi, rivendichiamo il rispetto che ci è dovuto e la nostra dignità .
Vittime e non artefici di una mala-giustizia rivendichiamo, con forza una giustizia vera al servizio del cittadino e gli strumenti idonei perché ciò non rimanga una chimera;
è per questo che ci siamo battuti  e che continueremo a batterci. 

RdB/CUB P.I.
Il Coordinatore Provinciale
Pio Antonio De Felice