ASSEMBLEA CITTADINA: contro la repressione delle lotte per il lavoro

Salerno -


Giorno 23 settembre presso il tribunale di Salerno si terrà il processo ai disoccupati che il 14 marzo del 2007 hanno bloccato il traffico ferroviario, rivendicando il lavoro come un diritto, ed ottenendo corsi di formazione retribuiti per 525 disoccupati della città e provincia.


Le lavoratrici ed i lavoratori esprimono piena solidarietà al movimento dei disoccupati di Salerno, ed indicono una assemblea cittadina per il giorno 22 Settembre, alle ore 18.00 presso sui temi dell’occupazione, della precarietà, del diritto al lavoro ed alla lotta sociale e sindacale.

ASSEMBLEA CITTADINA DI SOLIDARIETA' E DI IMPEGNO SOCIALE E SINDACALE

L’Assemblea si terrà presso la sede della Casa della Sinistra

via Falvo 11 torrione Salerno (difronte i giardinetti di Forte  La Carnale)
  

INTERVERRANNO:
- TERESA VICIDOMINI (COBAS SCUOLA)
"LA LOTTA DEI PRECARI DELLA SCUOLA CONTRO IL DOCENTE UNICO"


ANNAMARIA NADDEO (RSU/CGIL AZIENDA OSPEDALIERA S. LEONARDO)
L'IMPEGNO SINDACALE DI BASE PER LA DIFESA DEI SERVIZI PUBBLICI E LA
SOLIDARIETA CON I PRECARI E SENZA LAVORO


- FRENZ CITTADINO  (MOVIMENTO DEI DISOCCUPATI DI SALERNO)
IL MOVIMENTO DEI DISOCCUPATI DI SALERNO: QUALI PROSPETTIVE PER IL LAVORO


- VALENTINA RESTAINO  (AVVOCATO)
QUALE DIFESA PER I DISOCCUPATI SOTTO PROCESSO


- PIETRO DI GENNARO (COORDINATORE PROVINCIALE RDB SALERNO)
QUALE SINDACATO PER I PRECARI ED I SENZA LAVORO, QUALE UNITA CON I SALARIATI


- ROSARIO MIGLINO  (COBAS/CUB  POSTE DI SALERNO)
L'IMPEGNO SINDACALE PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI NELLE POSTE

                                        

COBAS - RDB/CUB Salerno -  RDB/CUB Università di Salerno - RSU/CGIL AZIENDA OSPEDALIERA S. LEONARDO - RSU/COBAS COMUNE DI SALERNO - COBAS POSTE ITALIANE CUB


La Costituzione della Repubblica Italiana
PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.


Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.


Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
RAPPORTI ECONOMICI


Art. 35.

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni….
Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. …



20 settembre 2008 - Il Nuovo Salernitano


LA PROTESTA
Disoccupati si incatenano per dire "no" al processo per l'occupazione dei binari.


Salerno - Erano circa un centinaio i disoccupati che ieri mattina si sono incatenati sotto i portici del Comune e davanti alla Provincia di Salerno per dire "no" al procedimento penale a carico di alcuni di loro che si terrà il prossimo 23 settembre per l'occupazione fatta lo scorso anno, di un tratto della linea ferroviaria nella zona orientale di Salerno. Il blocco della circolazione dei treni, per i disoccupati dovrebbero essere processati, fu messo in atto per accelerare l'arrivo di fondi per progetti rivolti ai senza lavoro. Intanto le organizzazioni sindacali Cobas, Rdb Cub, RSU Cobas del Comune di Salerno, Rsu Cgil Azienda Ospedaliera e Cobas Cub Poste hanno indetto, per stamattina presso la sede della Casa della Sinistra a Torrione, un'assemblea cittadina per solidarietà al movimento dei disoccupati di Salerno.


20 settembre 2008 - Il Mattino

I disoccupati: «Lavoro non processi»
di GIANLUCA SOLLAZZO

Salerno - Lo slogan è inequivocabile, ricorrente. «Le lotte sociali non devono essere ostacolate». É la spinta che innesca l'intera protesta, civile, garbata. «Salerno reclama case, redditi, spazi sociali», e ancora, «Chiediamo lavoro non camorra». Si mobilita dal primo mattino, il Movimento dei Disoccupati Salernitani, mettendo in atto un'azione dimostrativa che ha come tema principale quello che viene ormai definito il «dramma della disoccupazione». Piaga dolorosa che affligge non solo il salernitano, ma l'intero Meridione. «A Palermo, Bari e nelle restanti province della Campania c'è grande agitazione. Siamo uniti e pronti a farci sentire, dobbiamo essere aiutati e non processati». Fa da spola tra palazzo Sant'Agostino e il Comune, i luoghi dove ieri sono stati organizzati i sit-in, Francesco Cittadino, rappresentante del movimento dei disoccupati salernitani. Non si dà pace. Lui, come altri 15 membri del movimento, martedì 23 settembre saranno processati al Tribunale di Salerno per «aver commesso invasione di suolo pubblico al fine di eseguire il delitto di interruzione di pubblico servizio» in data 14 marzo 2007. Una forma di protesta attuata al fine di sollecitare l'Amministrazione Comunale di Salerno a mettere in campo interventi destinati a favorire il reinserimento socio-occupazionale degli ex detenuti e dei disoccupati e la Regione Campania affinchè avviasse nel comune capoluogo, come a Napoli, i corsi inerenti il «Progetto Conoscenza e Lavoro - I.S.O.L.A» «Il risultato di quell'azione di lotta - dichiara Francesco Cittadino - attuata da ben 525 disoccupati di tutta la provincia è stato di far arrivare a Salerno ben 3 milioni e mezzo di euro di fondi destinati all'avvio di corsi di formazione professionali retribuiti che garantiranno col tempo un inserimento lavorativo stabile ed un reddito sicuro». Cercano sostegno nella battaglia per la difesa del diritto di manifestare. Sono circa un centinaio di senza lavoro, tra questi anche donne. «Andando avanti così - dicono - senza lavoro, senza l'appoggio delle istituzioni, la situazione si aggraverà». Sfilano coi loro manifesti, diffondono volantini, si incatenano davanti a Palazzo di Città, con compostezza. C'è il presidio di polizia e vigili urbani, tutto è sotto controllo. Poi giunge l'invito di lasciare libera la zona, di slegare le catene. «Ma non ci muoveremo, restiamo qui», Francesco Cittadino parla da padre di famiglia: «Non siamo criminali, viviamo un disagio sociale e vogliamo uscirne. Il lavoro è un diritto per tutti e va reclamato a gran voce». Intanto arriva l'appoggio di Cobas, Rdb, Rsu, Cgil che hanno convocato per lunedì prossimo un'assemblea cittadina, alle 18, presso la «Casa della Sinistra» in via Falvo a Torrione. Obiettivo: esprimere solidarietà al movimento dei disoccupati di Salerno e discutere dei temi dell'occupazione e della precarietà.


21 settembre 2008 - La Città di Salerno

Disoccupati, è l’ora del sindacato
Le sigle salernitane stigmatizzano le accuse al Movimento

Salerno- Il Movimento dei disoccupati di Salerno continua la sua battaglia in vista della prima udienza, di martedì prossimo, del processo che vede sedici membri imputati per il blocco del traffico ferroviario del marzo 2007. E va avanti anche con la solidarietá dei sindacati. Infatti tutte le sigle locali hanno indetto un’assemblea cittadina per lunedì, alle 18, presso la sede della "Casa della Sinistra" di via Falvo.
«Noi abbiamo sempre portato avanti le lotte contro la precarietá e la disoccupazione e siamo al fianco del movimento disoccupati fin dalla sua costituzione - dice Margaret Cittadino della Cgil - Riteniamo che il problema del lavoro sia l’elemento base per la difesa della salute del cittadino dato che i precari ed i disoccupati sono i soggetti la cui salute è più a rischio. Questo movimento ha il merito di essere riuscito a far spostare consistenti risorse da Napoli a Salerno da impiegare nei corsi di formazione, controllando l’uso dei fondi e contribuendo a ridurre notevolmente la microcriminalitá». Pietro Di Gennaro, coordinatore provinciale Rdb-Cub spiega che «questo caso è uno dei tanti che si stanno verificando in Italia in cui le parti più deboli della societá vengono represse quando manifestano per esercitare diritti costituzionali. Ricorrere a gesti estremi per farsi sentire è la testimonianza delle cattive condizioni in cui versa lo stato sociale nel nostro Paese. Chiediamo più attenzione perché non siano le componenti sociali che si trovano ai margini a dover pagare». Giuseppe Caracciolo e Giovanni Maisto, chiedono «ai rappresentanti politici di dimostrare più sensibilitá verso chi vive disagi sociali».(a.c.)