Chiusa positivamente la vertenza all'ASL di Salerno
Si conclude positivamente la vertenza all’ASL di Salerno
La lotta paga sempre! Uniti si vince! Bisogna resistere!
A notte fonda (alle 00.30 circa) il Commissario Straordinario ha sottoscritto la preintesa in allegato al presente comunicato che consente ai Lavoratori tutti di accedere immediatamente ad una serie di benefici economici e giuridici che erano in stallo da diversi mesi.
Inoltre si è concordato di avviare subito un tavolo permanente di contrattazione integrativa per consentire la sottoscrizione dell’accordo integrativo entro il 31.5.2010.
Altro importante punto che qualifica ulteriormente la vertenza è la stabilizzazione dei precari che verrà avviata definitivamente e l’inquadramento nella categoria superiore (Bs) di tutti gli Operatori Socio Sanitari formati.
Infine si è concordato di procedere ad una verifica dei turni di lavoro di tutte le UU.OO. che devono rispondere ai requisiti di legge in ordine all’orario di lavoro e alle presenze minime per garantire i Livelli essenziali di assistenza.
La RdB esprime grande soddisfazione per il brillante risultato raggiunto grazie alla lotta avviata dai delegati della RSU e ricorda a tutti i Lavoratori che i tavoli separati e le divisioni interne ai sindacati servono solo ed esclusivamente alla controparte per continuare la politica di smantellamento del servizio sanitario pubblico.
La RdB nello stesso tempo però invita tutti i Lavoratori a mantenere alta la guardia fino alla definitiva sottoscrizione dell’accordo integrativo con l’avvenuta liquidazione delle spettanze economiche.
Giù le mani dai soldi dei Lavoratori e dai diritti dei cittadini.
La Crisi non la devono pagare né i Cittadini né i Lavoratori!
Il Coordinatore Regionale RdB/CUB Sanità
- Vito Storniello -
14 maggio 2010 - Il Mattino
Salerno. «Se ci sarà la disponibilità del fondo firmerò.
Altrimenti no. Vi potete pure incatenare…»
di Francesco D'Ambrosio
Salerno - «Se ci sarà la disponibilità del fondo firmerò. Altrimenti no. Vi potete pure incatenare…». Il commissario straordinario Fernando De Angelis smonta con una sola gelida frase le aspettative dei (tanti) sindacalisti che, dopo un intero pomeriggio di attesa malcelata da riunione, erano riusciti ad ottenere l'agognato incontro. La sala è quella delle riunioni al primo piano dell'Asl. De Angelis entra alle 19 nel suo studio, un'ora dopo raggiunge l'assise accompagnato dai sub commissari Walter Di Munzio (sanitario) e Rosati (amministrativo), dal responsabile per le relazioni sindacali Lucchetti e dal capo del personale Asl, Spera. Con loro anche personale di polizia in borghese che coordina le due pattuglie ed il cellulare fermi in strada. De Angelis si siede, ascolta: i sindacalisti, provati da cinque lunghe ore di snervante attesa, elencano le disfunzioni e propongono soluzioni. Accusano l'attuale gestione di inflessioni politico clientelari, di mancata omogeneizzazione migliorativa del trattamento economico di tutti i dipendenti della Asl ora unica, di mancata erogazione di una fascia precisa per tutti i lavoratori, di mancato pagamento della vacanza contrattuale per i dipendenti della ex Asl Sa/2, di mancata erogazione del saldo di produttività 2009 per i dipendenti delle tre ex Asl, di disuguaglianze di trattamento, di aver alimentato «gli sprechi che invece ufficialmente afferma di perseguire» elargendo «consulenze ed incarichi esterni» e determinando situazioni di «grave illegalità in quest'azienda», dice Antonio Cella della Cgil che poi aggiunge: «Ho le foto di dipendenti che, nell'orario di lavoro, fanno tutt'altro». De Angelis, che svela di chiudere l'esperienza salernitana a giugno, è poi accusato di non aver «organizzato nella maniera più produttiva possibile la pianta organica complessiva» e di aver inviato in mattinata «strumentalmente e a mo' di ritorsione un decreto con il quale l'Asl annuncia il taglio delle indennità al personale infermieristico e socio assistenziale», dice Margaret Cittadino della Cgil prima di lasciare l'aula per il turno di notte in ospedale. La questione è seria: secondo l'accusa dei sindacalisti vi sarebbero «turni massacranti di infermieri e medici» tali da «richiedere l'intervento dell'ispettorato del lavoro» (Vito Stornello, RdB). Per Marina De Simone (RSU) «il salario accessorio non si tocca» perché «il buco nella sanità non l'hanno determinato i lavoratori ma le cattive gestioni dei dirigenti». Rolando Scotillo della Fsi chiede la sigla di una pre intesa preludio alla firma del contratto decentrato entro una settimana «o saranno sciopero generale e mobilitazione immediati». Rafforza Lello Albano, primario all'ospedale cittadino: «Il sistema è al collasso, le condizioni di lavoro sono disumane; la mia esperienza di medico in corsia e di guardia mi ha portato ad una crisi ipertensiva in seguito alla quale sono dovuto ricorrere… all'ospedale». De Angelis ascolta: sigaro in bocca oppone solo significative smorfie prima di ottenere (dopo un'ora) la parola: «Mi meravigliano alcune vostre rivendicazioni: sono stato io a chiedere con forza la firma del contratto decentrato. La vacanza contrattuale troverà presto soluzione perché le carte sono a posto, la produttività verrà assegnata appena anche l'ex Asl Sa 1 produrrà i documenti necessari mentre l'attribuzione della fascia dipenderà dalla copertura finanziaria. I funzionari stanno verificando, ci rivediamo lunedì». Sono le ultime parole che riesce a dire, poi viene di nuovo sommerso da proteste ed accuse da chi si sente preso in giro. In molti chiedono le sue dimissioni ed il sollevamento dall'incarico «di dirigenti politicizzati che non risolvono nulla». Intanto un lavoratore prende sulla parola il commissario: caccia un paio di manette e s'incatena ad un divano. Tutt'attorno sale la tensione anche tra gli stessi sindacalisti - presente e attiva anche la Cisl con Pietro Antonacchio - apparsi d'accordo, tra loro, su ben poche cose. Il presidio continua ad oltranza.
Salerno. Ottenuto l'incontro con il commissario...
Salerno - Ottenuto (previo occupazione della sede Asl) l'incontro con il commissario De Angelis, in mattinata le organizzazioni sindacali si sono viste recapitare via fax dalla struttura di via Nizza la circolare applicativa del decreto del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro. Atto con il quale De Angelis disciplina, con decorrenza immediata, l'attribuzione delle indennità sub intensive agli infermieri ed al personale operativo assistenziale. Il documento restringe il campo di applicazione delle suddette indennità alle unità operative rianimazione e terapia intensiva, terapia intensiva e cardiologia, terapia intensiva neonatale, centro grandi ustionati, nefrologia e dialisi, sale operatorie, malattie infettive; determina un'applicazione massima al 50% in cardiologia, ematologia, oncoematologia, chirurgia toracica, neurochirurgia, chirurgia vascolare, cardiologia senza utic, pneumologia, geriatria, gastroenterologia, chirurgia generale, medicina generale. Fino al massimo del 25% in neonatologia (nido escluso), malattie endocrine del ricambio e diabetologia, chirurgia pediatrica. L'indennità sub intensiva non si applicherà agli infermieri di Pronto soccorso e di oculistica, psichiatria, otorinolaringoiatria, ostetricia e ginecologia, chirurgia maxillo facciale, odontoiatria, angiologia, urologia pediatrica, pediatria, ortopedia, dermatologia, nido. Benzina sul fuoco delle polemiche. Su tutte le furie i delegati sindacali già presenti nel seminterrato dell'Asl Rolando Scotillo (Fsi), Mariano Fasolino (Nursingup), Aniello Ferro (RdB), Mario Barba e Paolo Fasolino (Cgil), Antonio Malangone (Uil), Antonino D'Angelo e Salvatore Di Candia (Fials), Luigi Marino (Ugl). «Gli infermieri con alta specializzazione non dovranno più utilizzare i sofisticati macchinari per cui percepiscono le indennità. Senza attivare defibrillatori e respiratori automatici cosa accadrà, ora, nei pronto soccorso?», si chiede Arturo Sessa (Cgil) che poi conteggia: «Così l'Asl mette le mani in tasca ad un migliaio di infermieri dalle grosse competenze togliendo loro circa 150 euro al mese e circa 30 euro ai 6mila meno qualificati. Il risparmio, meno di un milione all'anno è ottenuto a fronte di una grande incidenza sulla qualità dell'assistenza. Sarebbe bastato evitare qualche consulenza legale esterna accorpando i tre uffici legali o la razionalizzazione della spesa per il personale amministrativo per ottenere risultati migliori». I pronto soccorso degli ospedali di Cava, Nocera, Pagani, Scafati, Battipaglia ed Eboli rischiano il collasso. Sessa va oltre: «A questo punto potremmo chiedere l'applicazione della turnazione senza straordinario: chiuderebbero tutti gli ospedali ed i presidi. Sarebbe il blocco dell'attività». Sprechi, Emilia Ortensia Falciano (Cgil) dice: «A Sarno si pagano 600 mila euro annui per l'affitto della inadeguata strutture delle Filande quando vi è un ospedale nuovo a disposizione; al Villa Malta vi sono camere iperbariche nuove non utilizzate ma si esternalizza l'assistenza» mentre Aniello Ferro racconta: «A Nocera e Sarno gli infermieri vengono reclutati attraverso società interinali».(fr.d’ambr.)
14 maggio 2010 - Corriere del Mezzogiorno
Asl unica e dipendenti, c'è anche la Digos alla riunione sindacale
Solo in tarda serata si apre uno spiraglio
SALERNO - Soltanto poco prima delle ore 23 di ieri sera si è raggiunto l'accordo tra l'Asl e i sindacati. C'è voluta una lunghissima e molto tesa riunione per trovare un'intesa di massima sulle richieste avanzate dai lavoratori ai vertici aziendali. Si va verso il ritiro dello stato di agitazione in virtù delle garanzie ottenute dal commissario straordinario Fernando De Angelis. Eppure la giornata era iniziata con molta tensione: nel pomeriggio i sindacati avevano trovato la polizia dinanzi la sede di via Nizza dell'Asl di Salerno dove si sarebbe poi svolto l'incontro con i vertici dell'azienda sanitaria. La cronaca della giornata è assai complessa con la riunione, chiesta dai rappresentanti dei lavoratori alle 15,30, che si è poi svolta dopo le 19 così come scritto sulla convocazione ufficiale redatta dallo stesso commissario. Dopo alcuni attimi di nervosismo, quando circa una cinquantina di lavoratori hanno gridato «vergogna vergogna» perché sembrava quasi che la riunione saltasse a causa del ritardo, l'incontro è poi incominciato poco dopo le ore 20. A turno, tutti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, assieme ai sindacati autonomi tra cui anche Rdb e Fsi hanno preso la parola spiegando nei dettagli tutte le problematiche che attanagliano il comparto sanitario provinciale. Al commissario De Angelis era stato sottoposto un documento con alcune richieste: omogeneizzazione del trattamento economico per tutti i dipendenti dell'Asl unica, l'erogazione di una «fascia» sempre per tutti i dipendenti, il pagamento della vacanza contrattuale (anticipazione sul salario accessorio), l'erogazione del saldo di produttività del 2009 (richiesti mille euro entro giugno, ne sono stati accordati settecento) e la stabilizzazione dei precari. I sindacati, inoltre, avevano anche la possibilità di firmare entro il 31 maggio il contratto integrativo aziendale. Non è stata accolta invece la richiesta di sospensione temporanea del provvedimento che decurtava di cinquanta euro mensili il salario accessorio. Per questo provvedimento, ha spiegato De Angelis, c'è bisogno dell'intervento del Governo. Anche durante l'incontro non sono mancati momenti di tensione con un lavoratore che si è ammanettato ad una poltrona mentre gli agenti della Digos garantivano l'incolumità dei presenti. Assieme al commissario De Angelis, per l'Asl di Salerno erano presenti il subcommissario Walter di Munzio e il direttore con delega ai rapporti sindacali Antonio Lucchetti. I lavoratori avevano chiaramente chiesto ai vertici aziendali di ottenere quantomeno un preaccordo sulle questioni presentate. Nel caso in cui non fosse arrivata l'intesa, invece, sarebbe partito già da questa mattina lo stato di agitazione di tutti i dipendenti in attesa poi di uno sciopero da proclamare nel più breve tempo possibile. Dopo aver ascoltato le richieste di tutti i sindacati, De Angelis assieme ai suoi collaboratori si è riunito per prendere le decisioni poi comunicate ai lavoratori.