Convegno sindaci dei Picentini: esplode l'emergenza casa

Salerno -

 

AS.I.A/USB e il Comune di Bellizzi

presentano

convegno "Emergenza casa"

venerdi 14/12/2012 ore 19.00

sala consiliare S.Pertini Bellizzi

 

E' necessario rivendicare il diritto alla casa come diritto all'abitare anche nelle nostre città della provincia salernitana. Sono invitati gli amministratori dei comuni Picentini, tutte le parti sociali e gli abitanti.

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13 dicembre 2012 - La Città  di Salerno

ABITAZIONI»L’ALTRA FACCIA DELLA CRISI

Pignoramenti e sfratti Cresce l’elenco di chi non ha più casa

In città pesa il ritardo nella realizzazione di alloggi popolari In tutta la provincia sono tremila i casi segnalati all’Asia Nuove costruzioni, l’analisi di Sel

di Mattia A. Carpinelli

Salerno - Per il circolo Sel “Miriam Makeba”, quella che si potrebbe consumare a Salerno è solo cementificazione fine a se stessa, non più dettata da esigenze suffragate da dati statistici. A dirlo è Giampaolo Lambiase nell’ultimo numero dell’organo d’informazione del circolo Sel. «Il Puc varato nel 2006 si basa su dati Censis che prevedevano una forte crescita demografica. Ma oggi – attacca – quei dati sono stati sconfessati. Dal 2008 la popolazione è in costante decremento ma, di contro, a Salerno sarà possibile costruire su 6,5 milioni di metri cubi».Sono tanti ma in pochi denunciano. Sono tremila, un vero e proprio esercito di disperati. Sono le famiglie salernitane che ogni anno subiscono ingiunzioni di sfratto, pignoramenti o che non possono permettersi una casa in affitto per colpa di prezzi schizzati alle stelle e per l’assenza di alloggi a portata del loro portafoglio. Parliamo degli alloggi popolari che, in una città come Salerno, dove si costruiscono appartamenti di lusso e box auto, sono sempre meno. A guardare i numeri in possesso dell’Asia, l’Associazione degli inquilini e assegnatari dell’Unione sindacale di base di Salerno, il titolo del convegno promosso per venerdì prossimo a Bellizzi non è assolutamente un’esagerazione. Quella che sta interessando il capoluogo e la sua provincia è una vera e propria emergenza abitativa. «Dall’apertura dello sportello – racconta Rosa Sabato dell’Usb – si sono rivolte a noi una cinquantina di famiglie con gravi disagi abitativi solo a Salerno città. In provincia, invece, stimiamo che il problema interessi oltre tremila nuclei familiari». La perdita del lavoro o un reddito che sfiora la soglia di sopravvivenza sono le cause principali di questa grave emergenza sociale. «C’è chi ha perso la casa perché non riesce a pagare e viene sfrattato per morosità. Oppure chi non riesce a pagare il mutuo e si vede pignorare la casa dalle banche. Sono troppi – continua Sabato – i casi estremi a cui assistiamo quotidianamente e per quali nessuno si impegna a trovare una soluzione. Ci sono già delle famiglie che sono rimaste per strada, anche se molti, chissà ancora per quanto, possono contare sul sostegno delle famiglie di origine». Le vittime non sono solo le famiglie monoreddito ma anche quelle della cosiddetta “classe media”, la vecchia borghesia che, in tempi antecedenti la crisi, erano classificate come benestanti. «Il numero di queste famiglie – è l’analisi di Sabato – cresce in maniera esponenziale. Sono piccoli imprenditori o commercianti che non hanno nessun tipo di “paracadute sociale”. Così non si può andare più avanti, e le attuali politiche abitative hanno portato a fitti insostenibili». Il sindacato punta il dito anche contro le recenti decisioni della giunta comunale di Salerno che si appresta a varare nuovi piani insediativi. «Ma qui – sbotta la Sabato – non servono case per ricchi o box auto». Gli alloggi popolari presenti in città, secondo l’Usb, non bastano. Alcuni, come quelli di Monticelli, sono in gran parte fermi al palo. E, intanto, i fitti continuano a restare alti, anche se qualche segnale di flessione si comincia a vedere a causa della crisi che ha travolto anche il mercato immobiliare. I dati dell’Asia fotografano solo in parte il dramma sociale che si sta consumando. Molti, infatti, hanno ancora paura a denunciare le loro situazioni e, quindi, subiscono in silenzio. E questo avviene perché, come spiega l’avvocato Veronica Pichilli, «la legge sugli affitti non tutela gli inquilini ma solo i proprietari degli immobili. Servirebbe una riforma o dei protocolli d’intesa tra Comuni, Prefetture e Governo. Oggi la legge sugli affitti prevede il canone libero. Il proprietario può fissare il prezzo che vuole. Ma come può un cassaintegrato con 800 euro al mese pagare un affitto di 700? Occorre un calmiere, ma questo è un impegno che devono assumere le istituzioni».