GIUSTIZIA: Comunicazione stato di agitazione e richiesta attuazione procedure di raffreddamento conciliazione che vede interessati i lavoratori giudiziari del Distretto della Corte d'Appello di Salerno.
Al Sig. Prefetto di Salerno
Al Sig. Presidente della Corte di Appello di Salerno
Al Sig. Procuratore Generale di Salerno
Al Sig. Presidente del Tribunale di Salerno
Al Sig Coordinatore del Giudice di Pace di Salerno
Al Sig. Sindaco del Comune di Salerno
e P.C.
Al Sig.Ministro della Giustizia
Al Sig. Ministro del Lavoro
Al Sig. Ministro dell’Economia
Al Sig. Presidente della Provincia di Salerno
Al Sig. Presidente della Commissione di Garanzia per l'attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali
La scrivente Organizzazione Sindacale dichiara lo stato di agitazione della categoria e richiede l'attuazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi dell'art. 2, comma 2, della legge 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000.
A nulla sono valse, a tutt’oggi, le innumerevoli segnalazioni atte a scongiurare il serio pericolo che incombe sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, infatti:
per quel che concerne la struttura che ospita il Giudice di Pace è dal lontano 2000 che vengono interessati gli organi preposti con segnalazioni precise e capillari sulla vetustà, inadeguatezza e pericolosità dell’impianto elettrico che oltretutto “ fortunatamente” finora ha solo provocato la rottura di server e computers, per non parlare poi dell’impianto di illuminazione che in alcuni uffici assume parvenze cimiteriali, dell’assoluta mancanza di ascensori per buona pace dei portatori di handicap e di una uscita di sicurezza inesistente con l’unico ingresso, sempre più terra di nessuno e ingombro di motorini, a cui va ad aggiungersi la mancanza di una vigilanza adeguata; per quel che riguarda la struttura di via Papio questa O.S. osserva che, dopo le varie proteste dei dipendenti, culminate nella manifestazione del 06/06/2007 nella quale si stigmatizzavano le gravissime condizioni di lavoro non più umanamente sopportabili, dovute ad una struttura sicuramente non idonea ad un ufficio giudiziario, nulla è accaduto di concreto finora (a tal proposito questa O.S. aveva investito del problema il Sig. Ministro della Giustizia con la nota che si allega) e questo nonostante il Presidente del Tribunale, a seguito della relazione del geom, Della Monica, ove venivano di fatto confermate tutte le carenze della struttura di via Papio, inviava in data 19/06/2007 una nota al Sig sindaco di Salerno, al responsabile della struttura Edilizia Giudiziaria e per conoscenza al Dirigente Amministrativo per gli adempimenti del caso; sulla situazione degli uffici del Vicinanza si osserva che, se pur interessati da una parziale ristrutturazione, persistono ancora problemi, gravissimi, quali quelli della mancanza di fatto di una uscita di sicurezza e di un ascensore e quella di una vigilanza adeguata.
Se l’istituto delle applicazioni è uno strumento straordinario finalizzato ad una situazione emergenziale ed imprevedibile, questo sicuramente non appare il caso del Distretto di Corte d’Appello di Salerno ove a volte con provvedimenti immediati si applica personale nelle varie sedi distaccate non sempre osservando le norme e le modalità previste(vedi accordo sulla mobilità del 27/03/2007).
Appare invero incredibilmente ingiusto e insostenibile che le problematiche scaturenti da carenze d’organico, dovute ai tagli indiscriminati delle ultime finanziarie e al mancato “turn over”,debbano ricadere sui lavoratori.
Occorre stabilire criteri obiettivi ed uniformi, evitando provvedimenti che possono creare situazioni di sudditanza psicologica negli ambienti di lavoro, scongiurando tutte quelle manifestazioni che possano apparire di favore e sempre tenendo ben chiaro quanto prevede l’art. 14 com. 1 del citato accordo sulla mobilità” l’applicazione è istituto temporaneo ed eccezionale per sopperire alle esigenze di Uffici avente sede nei Distretti di Corte di Appello, al fine di riassicurare la funzionalità di detti uffici”.
Altro tema, più volte sollevato dalla sottoscritta Organizzazione Sindacale che non trova alcuna soluzione è il servizio della chiamata delle cause e dei testimoni alle udienze penali.
Per il Tribunale, che doveva inizialmente integrare con il suo personale quello degli Uffici NEP che ha sempre svolto il citato servizio, la situazione è diventata insostenibile perchè il numero delle udienze per le quali deve assicurare il sevizio distoglie circa 90 unità di personale al mese dal proprio lavoro creando arretrato negli uffici di appartenenza e andando ulteriormente ad appesantire di lavoro il personale rimanente .
Va detto e ricordato, inoltre, che il personale già esasperato dal dover espletare un’attività diversa da quella che svolge nell’ufficio di appartenenza, viene anche mortificato con richieste di servizi che sicuramente non rientrano nelle competenze del dipendente statale e spesso, addirittura privato della possibilità di fare la pausa pranzo quando l’udienza si protrae oltre le ore 14,00.
Lo stato di agitazione e le eventuali successive azioni di protesta si pongono l'obiettivo di ottenere:
1) la fine della biblica inosservanza delle norme di cui al decreto legislativo 626/94 e successive modifiche previste a tutela della salute dei lavoratori e una risoluzione concreta con gli interventi necessari, e non più procrastinabili, alle strutture delle sedi del tribunale di Salerno site in via Papio e del “Vicinanza” nonché quella del Giudice di Pace di Salerno in via Pietro D’Acerno ;
2) la fine, nel nostro Distretto di Corte di Appello, dell’uso continuo ed incessante dell’istituto delle applicazioni che sta ingenerando uno stato di grande malessere e di perdurante stress nei singoli lavoratori che devono sommare al disagio, dovuto al raggiungimento della sede di destinazione, quello derivante dal disbrigo delle pratiche di due diversi uffici in tempi ridotti ma con certa e doppia responsabilità nonché l’osservanza dell’art. 14 com. 2 , dell’accordo sulla mobilità del marzo 2007, per ciò che concerne l’informazione preventiva e successiva alle rappresentanze sindacali dovuta dal Presidente Della Corte d’Appello e dal Procuratore Generale.
3) la risoluzione definitiva del problema relativo al servizio della chiamata delle cause e dei testimoni alle udienze penali che penalizza, in modo particolare il personale del Tribunale di Salerno;
4) la richiesta al competente Ministro di copertura degli organici oltre ad un adeguamento degli stessi in relazione agli effettivi carichi di lavoro.La RdB/CUB P.I. si riserva di individuare e comunicare le date e le modalità di eventuali scioperi dopo l’esito della procedura di conciliazione o , comunque , trascorsi i termini previsti dalla legge per le stesse.
RdB/CUB Pubblico IMPIEGO
Il Coordinatore Provinciale
Pio Antonio De Felice