gravissimo atto di irresponsabilità politica da parte del Presidente Caldoro
IL GOVERNATORE HA PAURA DEI FANTASMI ?
CALDORO RIFIUTA LA CONSEGNA DELLA PETIZIONE POPOLARE
USB: gravissimo atto di irresponsabilità politica da parte del Presidente
Riuscita e partecipata la manifestazione a Napoli. Con le rappresentanze dell’Unione Sindacale di Base e i Comitati per la difesa e il diritto alla Sanità Pubblica in Campania, in migliaia in corteo, lavoratori in sciopero, pensionati, disoccupati e giovani precari, indossando lenzuoli bianchi, sono partiti da Piazza del Gesù, e hanno raggiunto Palazzo S. Lucia, sede del Governatore regionale Stefano Caldoro.
Fantasmi in corteo a simboleggiare la perdita di identità di cittadino e dei suoi diritti.
L’iniziativa prevedeva la consegna della petizione popolare promossa da USB: oltre 100.000 firme raccolte dai comitati costituiti nelle province campane a difesa della Salute e della Sanità Pubblica, contro la chiusura degli ospedali, la riduzione dei servizi pubblici sanitari nei territori e contro gli ingiusti ticket regionali sulle medicine, le prestazioni di prevenzione e cura dei cittadini campani. Purtroppo, adducendo scuse burocratiche incomprensibili da chi è solo responsabile dell’ordine pubblico, è stato impedito, a USB e ai rappresentanti dei comitati, un incontro con il Presidente Caldoro e quindi un confronto e la consegna della petizione popolare.
E’ stato un gravissimo atto antidemocratico che evidenzia l’arroganza della politica che rifiuta il confronto con i cittadini e i lavoratori del settore. E’ fin troppo evidente che dietro l’arroganza si nasconde una incapacità politica e manageriale di risolvere il disastro regionale della Sanità in Campania. Con metodo ragionieristico si operano tagli e si fa pagare ai cittadini il prezzo del risanamento economico, in pieno disprezzo dei diritti e della dignità delle persone e dei lavoratori. L’organizzazione della protesta continuerà in ogni sede. L’incontro con il Presidente Caldoro e il Governo regionale è solo rimandato.
11 dicembre 2010 - La Città di Salerno
SANITA’ Aziende pronte a non rinnovare le convenzioni. Corteo a Napoli in difesa delle strutture
Centri privati, si rischia la paralisi E’ braccio di ferro con la Regione
Napoli - «Malissimo». Ottavio Coriglioni, presidente di Confindustria Sanitá per la provincia di Salerno, risponde in modo telegrafico quando gli viene chiesto com’è andato l’incontro dell’altra sera a Palazzo Santa Lucia con Danilo Del Gaizo, capo di gabinetto del Governatore Stefano Caldoro, per discutere della grave situazione in cui versano i centri di riabilitazione ed i laboratori di analisi. «Non sapeva di cosa si stesse parlando - ha accusato Coriglioni - Ci ha esposto le criticitá della sanitá campana, che conosciamo bene, senza però entrare nel merito della questione che ci riguardava. Lunedì prossimo siamo stati nuovamente convocati per capire se c’è la possibilitá di avere almeno una mensilitá e la certificazione per altre due, in maniera da poter spendere i nostri crediti presso le banche». Non a caso, all’incontro di giovedì oltre ai vertici regionali di Aiop Campania, Federlab e Federfarma, hanno partecipato anche quattro istituti di credito. «Abbiamo anche proposto l’autocertificazione dei nostri crediti che, in quasi tutte le Asl campane, sono altissimi. Se lunedì non arriveranno risposte concrete, siamo pronti a non firmare i contratti delle convenzioni per i prossimi due anni». Se questa minaccia dovesse concretizzarsi, sarebbe il caos nel settore della sanitá convenzionata, con gravi conseguenze per le tasche dei cittadini.
Eppure, tutto potrebbe essere evitato. I soldi per ripianare i debiti ci sono ma restano bloccati nelle tesorerie delle Asl a causa dei numerosi decreti ingiuntivi. «Non tutti i soldi - precisa il numero uno di Confindustria Sanitá - servono per pagare gli stipendi. Allora che fine fanno? La sanitá privata non può pagare per quella pubblica». Parole dette non a caso, ma con dati alla mano. Nell’ultimo anno, infatti, la spesa farmaceutica si è ridotta del 23 per cento, i presidi sanitari costano il 19 per cento in meno. In sostanza i centri privati rivendicano lo stile "austerity" con il quale hanno gestito il loro settore a differenza di quello pubblico, dove si perpetuano gli sprechi. Intanto, da oggi i centri di riabilitazione e i laboratori di analisi che avevano indetto la "serrata" di protesta, ritorneranno a svolgere le ordinarie attivitá.
Quella di ieri, invece, è stata una giornata di mobilitazione per la sanitá pubblica. Unione sindacale di base e Comitati per il diritto alla sanitá pubblica in Campania hanno organizzato un corteo a Napoli, a cui hanno preso parte un migliaio di persone: non solo lavoratori del comparto, ma anche pensionati, disoccupati e giovani precari.Tutti con indosso lenzuoli bianchi, sono partiti da Piazza del Gesù, e hanno raggiunto Palazzo Santa Lucia, sede della Regione.Non c’è stato, tuttavia, l’incontro col presidente Caldoro, a cui gli organizzatori del corteo avrebbero voluto consegnare le circa centomila firme raccolte a sostegno dei servizi sanitari pubblici. (m.a.c.)
11 dicembre 2010 - La Repubblica
Welfare, sciopero della fame degli operatori sociali
In corteo con i lenzuoli bianchi contro l´aumento del ticket sanità
di ANNA LAURA DE ROSA
Napoli - In corteo come fantasmi per denunciare la perdita del diritto alla salute. Operatori sanitari, associazioni di ammalati e sindacati come l´Usb, ieri hanno sfilato avvolti in lenzuoli bianchi e in silenzio da piazza del Gesù a via Santa Lucia, come malati che «pur pagando più degli altri in Italia, hanno perso l´assistenza». Alla Regione hanno consegnato le 100 mila firme raccolte contro i tagli alla sanità e l´aumento dei ticket. Intanto il comitato "Il welfare non è un lusso" continua l´occupazione dell´ex manicomio Bianchi per protestare contro il ritardo di Asl e Comune nei pagamenti (in debito col terzo settore di 7 e 30 milioni), e per la revoca di una gara d´appalto già assegnata. Oggi Sergio D´Angelo e altri della Gesco cominceranno lo sciopero della fame, seguiranno a ruota il 14 i presidenti di altre associazioni. Il 14 sfileranno da piazza Dante alla Regione.