LSU, LPU, autofinanziati, cassaintegrati e in mobilità: assemblea provinciale
STABILIZZAZIONE OCCUPAZIONALE E RISPETTO DELLA DIGNITA’ PER I LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI
ASSEMBLEA PROVINCIALE
giovedì 27 maggio - ore 17,30
sede provinciale Federazione USB
via Zara 32 - Salerno
Apprendiamo da alcuni organi di stampa cittadini che – ancora una volta – in nome di un presunto risanamento dei conti economici si vogliono tagliare ulteriormente le risorse finanziarie destinate ai lavoratori LSU.
E’ ampiamente noto che – da decenni – questi lavoratori sottopagati e perennemente precari svolgono mansioni e lavori che di fatto suppliscono alle carenze della Pubblica Amministrazione.
Invece di puntare ad una urgente stabilizzazione salariale, occupazionale e normativa degli LSU il governo nazionale e le varie amministrazioni regionali e comunali intendono fare cassa ai danni dei lavoratori continuando ad elargire miseri salari e calpestando la nostra dignità.
TUTTO QUESTO E’ INACCETTABILE.
L’ UNIONE SINDACALE di BASE fa appello a tutti i lavoratori LSU ad una mobilitazione capace di respingere questa nuova provocazione.
In tutti i posti di lavoro, in tutti gli enti, in tutte le aziende iniziamo la preparazione dello Sciopero Nazionale degli LSU, dei cassaintegrati e dei lavoratori in mobilità – indetto per il prossimo 8 Giugno – per ribadire la nostra sacrosanta volontà di sconfiggere la precarietà, il sottosalario e la mortificazione dei nostri diritti.
LSU, LPU, autofinanziati, CASSINTEGRATI E IN MOBILITA’
8 GIUGNO SCIOPERO NAZIONALE
MANIFESTAZIONE A ROMA – MINISTERO DEL LAVORO
Attività socialmente utili: UN AFFARE DI STATO!!!
La debolezza dei lavoratori precari di fronte alla crisi aumenta e cresce il ricatto del Governo: nuove attività socialmente utili nascono ma non si risolvono quelle esistenti.
Il furto di futuro è già iniziato e si calcola in migliaia di euro il danno di un contratto inesistente per decine di migliaia di persone fagocitate dai progetti lsu/lpu ecc. che hanno transitato per gli ammortizzatori sociali, con grande soddisfazione dei Governi, artefici di avere messo a segno, con decreto 468, la flessibilità più estrema con lavoratori a buon mercato, senza l’obbligo di regolarizzare la prestazione e di versare i contributi, utilizzando questo strumento per fare da apripista al precariato di Stato.
In più, le vite di migliaia di lavoratori in attività socialmente utili rischiano di essere sopraffatte e ossessionate dal protagonista principale della riforma delle pensioni: IL CONTRIBUTO FIGURATIVO a valore 0 per tutti dopo il 1995.
Il Governo centrale e quelli locali non danno vere risposte alla nuova crisi ma addirittura la sfruttano per sostituire il lavoro buono con il lavoro nero. Invece di tutelare il reddito e il lavoro, si ripropone la flessibilità più estrema, già sperimentata col decreto 468, per le nuove migliaia di lavoratori in crisi occupazionale, a cui non si danno prospettive di rientro nel ciclo produttivo,cassintegrati e in mobilità o con ammortizzatori sociali in deroga ai quali si offre lavoro sottopagato e senza contratto, senza l’obbligo di regolarizzare la prestazione e di versare i contributi. Si parla di sostegno al reddito ma in realtà è nuovo sfruttamento. Cosa succederà quando finiranno i periodi coperti da ammortizzatori sociali e le integrazioni al reddito?
La precarietà aumenta e il Governo, anzicchè dare risposte alla crescente perdita di posti di lavoro, approfitta della crisi per aumentare lo sfruttamento: aumentano i lavoratori in cassintegrazione, mobilità e licenziati e l’unica cosa che si prospetta per loro sono nuove attività socialmente utili, aumentando le fila degli LSU che da decenni sono costretti a vivere senza prospettive e senza contratto.
Su questo effetto devastante del lavoro sparito, gli altri sindacati hanno scelto ancora una volta di “concertare e cogestire” e anzi “fanno affari” sulle disgrazie di chi perde il lavoro! Nascono gli enti bilaterali, (tra padroni e cgilcisluilugl), per decidere il diritto o meno agli ammortizzatori sociali e gestire, nel contempo, fiumi di denaro per le attività formative connesse. Intanto per i lavoratori assegnati ad attività socialmente utili si azzerano le aspettative di futuro, con salari e pensioni da fame. E per coloro che usufruiscono di sostegni al reddito a causa della chisura delle aziende in crisi la prospettiva, se li lasciamo fare, non sara migliore.
Anzicchè garantire reddito e lavoro vero, abbatte ogni confine di legalità: si taglia la spesa pubblica e si sostituisce il lavoro buono con prestazioni sottopagate, si fa cassa con la riduzione di personale a tempo indeterminato e lo si sostituisce con lavoratori senza contratto e senza tutele previdenziali. Inoltre se gli enti previdenziali (Inps e Inpdap) pagano meno pensioni e con minore importo, i risparmi miliardari, non redistribuiti in prestazioni pensionistiche e sociali, vanno a risanare il bilancio dello Stato, che assiste (con soldi dei lavoratori!) banche e imprese, il cui unico obiettivo è il profitto, ottenuto grazi alla continua riduzione del costo del lavoro, peggioramento delle condizioni di lavoro e aumento della precarietà. I responsabili della crisi vengono assistiti e le vittime sono costrette a pagare!!!
Connettiamo le lotte
- No al taglio delle piante organiche e dei servizi degli enti pubblici,
- Obbligo di utilizzo a 36 ore settimanali con integrazione e retribuzione pari al dipendente, per l’intera durata dell’ammortizzatore sociale.
- Inserimento in pianta organica al termine degli ammortizzatori sociali e adeguamento della stessa alle effettive necessità dei servizi e al numero dei lavoratori già impegnati o da avviare in attività integrative o socialmente utili.
- Riconoscimento del diritto e della misura per l’intero periodo di fruizione della disoccupazione involontaria, cassintegrazione ordinaria, straordinaria e di mobilità ai fini pensionistici.
Aderiamo allo sciopero e partecipiamo tutti alla manifestazione!!
8 giugno 2010
Una giornata di lotta dura per i 300 lsu, che poteva essere più incisiva con una forza e un maggiore presenza dei lavoratori.
Dopo l'incontro al Ministero di cui attendiamo la convocazione, dovremo fare un'attenta valutazione se e come fare ulteriori iniziative, rispetto ai rapporti di forza che saremo in grado di mettere in campo, con lavoratori consapevoli del fatto che le lotte non conoscono confini regionali e tempi d'orologio. Buona lotta a tutti quelli che hanno partecipato
8 giugno 2010 - La Nazione
Siena. I LAVORATORI socialmente utili (lsu) fanno sciopero...
Siena - I LAVORATORI socialmente utili (lsu) fanno sciopero e non garantiscono dunque l'apertura della Sala della Rosa. «Va messa in evidenza osserva Lorenzo Costa dell'Rdb la contraddizione alla base del progetto avviato da Provincia e Università con la partecipazione poi del Comune per aprire una sala studio rivolta alla cittadinanza. Si offre un servizio che prima era dato dall'Ateneo con personale strutturato, avviandolo e gestendolo con precari che lavorano in condizioni più disagiate dei colleghi universitari. Di fatto, un'esternalizzazione mascherata. La beffa: la maggior parte degli Lsu sono stabilizzandi», conclude «denunciando l'abuso che si fa di queste forme di lavoro».
SCIOPERI: USB BLOCCANO TRAFFICO DAVANTI A MINISTERO LAVORO
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Circa 100 fra lavoratori socialmente utili, lavoratori di pubblica utilità, cassintegrati e lavoratori in mobilità hanno bloccato il traffico in via Fornovo a Roma, sede del Ministero del Lavoro, dove è in corso il presidio per lo sciopero nazionale proclamato per oggi dalla Unione Sindacale di Base. A fronte della non disponibilità da parte del Ministero del Lavoro ad un incontro con una delegazione, spiega una nota dell'Usb, i lavoratori si sono spostati sulla sede stradale bloccando il traffico anche nella attigua Viale Giulio Cesare. Il sindacato chiede l'apertura di un tavolo con il Ministero del Lavoro, quello dell'Economia e l'Inps in cui discutere nel merito del riconoscimento del valore pieno al contributo figurativo per la pensione ed ottenere la regolarizzare del rapporto di lavoro Lsu/Lpu e la pensione vera per tutti i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali.
LAVORO: DELEGAZIONE SINDACATI DI BASE 'OCCUPA' MINISTERO
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Prima il blocco stradale delle vie adiacenti una delle sedi del ministero del Lavoro e poi la decisione «di fermarsi ad oltranza» in una delle stanze del ministero. È la forma di protesta scelta da una delegazione dell'Unione sindacale di base in rappresentanza di cassintegrati e lavoratori in mobilità. «Da parte di questo Governo non c'è nessuna attenzione nei confronti di migliaia di lavoratori che, in assenza di provvedimenti di reinserimento vero, vengono destinati ad una vita precaria e senza futuro», afferma Elisabetta Callari della Usb, chiedendo quindi «la regolarizzazione del rapporto di lavoro e il riconoscimento dei contributi veri ai fini pensionistici per tutti i lavoratori che fruiscono di ammortizzatori sociali. Per questo chiediamo che si apra un tavolo a cui partecipino ministero del Lavoro, ministero dell'Economia e Inps».
8 giugno 2010 - Omniroma
LAVORO, RDB-CUB: «BLOCCATO TRAFFICO DAVANTI MINISTERO»
(OMNIROMA) Roma, 08 giu - «Circa 100 fra Lavoratori Socialmente Utili, i Lavoratori di pubblica utilità, cassintegrati e lavoratori in mobilità hanno bloccato il traffico in via Fornovo a Roma, sede del Ministero del Lavoro, dove è in corso il presidio per lo sciopero nazionale proclamato per oggi dalla Unione Sindacale di Base. A fronte della non disponibilità da parte del Ministero del Lavoro ad un incontro con una delegazione, i lavoratori si sono spostati sulla sede stradale bloccando il traffico anche nella attigua Viale Giulio Cesare. USB chiede l'apertura di un tavolo con il Ministero del Lavoro, il Ministero dell'Economia e l'Inps in cui discutere nel merito del riconoscimento del valore pieno al contributo figurativo per la pensione ed ottenere la regolarizzare del rapporto di lavoro Lsu/Lpu e la pensione vera per tutti i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali». Lo comunica, in una nota, Rdb-Cub.
LAVORO, USB: «PRESIDIO A OLTRANZA IN STANZE MINISTERO»
(OMNIROMA) Roma, 08 giu - «Dopo aver dovuto bloccare il traffico stradale di Via Fornovo e Viale Giulio Cesare a Roma per ottenerne un incontro presso il Ministero del Lavoro, una delegazione di 10 fra Lsu, Lpu cassaintegrati e lavoratori in mobilità, oggi in sciopero di 24 ore con USB, ha deciso di fermarsi ad oltranza nelle stanze dove era stata ricevuta nella tarda mattinata dal Direttore Generale per gli Ammortizzatori Sociali Matilde Mancini. La ragione della protesta deriva dall'assenza di un impegno formale da parte del Ministero in merito alla richiesta di un incontro con il Sottosegretario Viespoli per poter entrare nel merito tecnico e politico delle questioni poste». Lo comunica l'Unione sindacale di base (Usb). «Da parte di questo Governo non c'è nessuna attenzione nei confronti migliaia di lavoratori che in assenza di provvedimenti di reinserimento vero vengono destinati ad una vita precaria e senza futuro», dichiara Elisabetta Callari della Usb. «Ma non si può lasciare a se stessi tanti lavoratori che hanno già subito e pagato sulla propria pelle le scelte del passato legate alle crisi degli anni Novanta». Ribadisce Callari: «Noi chiediamo la regolarizzazione del rapporto di lavoro, il riconoscimento dei contributi veri ai fini pensionistici per tutti i lavoratori che fruiscono di ammortizzatori sociali. Per questo chiediamo che si apra un tavolo a cui partecipino Ministero del Lavoro, il Ministero dell'Economia e l'Inps», conclude la responsabile Usb.
8 giugno 2010 - Radio Città Aperta
Roma. I ‘precari di Stato’ prima bloccano il traffico e poi occupano alcune sale del Ministero del Lavoro: ‘vogliamo la stabilizzazione’
Dopo aver dovuto bloccare il traffico stradale di Via Fornovo e Viale Giulio Cesare a Roma per ottenerne un incontro presso il Ministero del Lavoro, dapprima negato risolutamente dai dirigenti, una delegazione di 10 rappresentanti di Lsu, Lpu, cassaintegrati e lavoratori in mobilità, oggi in sciopero di 24 ore proclamato dall’USB, ha deciso di rimanere ad oltranza nelle stanze dove era stata ricevuta brevemente dal Direttore Generale per gli Ammortizzatori Sociali Matilde Mancini. La ragione della protesta deriva dall'assenza di un impegno formale da parte del Ministero in merito alla richiesta di un incontro con il Sottosegretario Viespoli per poter entrare nel merito tecnico e politico delle questioni poste dal sindacato di base e dai lavoratori. "Da parte di questo Governo non c'è nessuna attenzione nei confronti migliaia di lavoratori che in assenza di provvedimenti di reinserimento vero vengono destinati ad una vita precaria e senza futuro", dichiara Elisabetta Callari della USB. "Ma non si può lasciare a se stessi tanti lavoratori che hanno già subito e pagato sulla propria pelle le scelte del passato legate alle crisi degli anni Novanta. Noi chiediamo la regolarizzazione del rapporto di lavoro, il riconoscimento dei contributi veri ai fini pensionistici per tutti i lavoratori che fruiscono di ammortizzatori sociali. Per questo chiediamo che si apra un tavolo a cui partecipino Ministero del Lavoro, il Ministero dell'Economia e l'Inps", conclude la responsabile USB.
Questa mattina intorno alle 11 circa 100 fra Lavoratori Socialmente Utili, Lavoratori di pubblica utilità, cassintegrati e lavoratori in mobilità, per protestare contro la mancanza di disponibilità da parte del Ministero del Lavoro ad un incontro con una delegazione, dal presidio sotto al dicastero si erano spostati proprio in mezzo a Viale Giulio Cesare bloccando il traffico; qualche momento di tensione c’è stato quando sono intervenute le forze dell’ordine. USB chiede da tempo, e lo ribadisce con l’iniziativa di oggi, l'apertura di un tavolo con i Ministeri del Lavoro e dell’Economia e l'Inps in cui discutere nel merito del riconoscimento del valore pieno al contributo figurativo per la pensione ed ottenere la regolarizzare del rapporto di lavoro per gli Lsu/Lpu e la pensione vera per tutti i lavoratori attualmente percettori di ammortizzatori sociali. Per domani, invece, il sindacato RdB-USB ha proclamato 24 ore di sciopero nazionale dei lavoratori precari e stabili di Croce Rossa Italiana, con presidio a Roma davanti alla sede nazionale della CRI in via Toscana 12. Lo sciopero che si svolgerà da inizio a fine turno e riguarderà anche i lavoratori del servizio 118 ex-Ares (da anni sotto organico e costretti a lavorare con una incredibile penuria di mezzi), è stato indetto per protestare contro il mancato avvio delle procedure di stabilizzazione del personale precario della Croce Rossa; contro le mancate applicazioni contrattuali ai dipendenti a tempo determinato e contro il tentativo di privatizzazione in atto che elimina tutele e diritti al personale di ruolo ed ai precari; per il rispetto delle norme sulla sicurezza con la completa applicazione del Testo Unico per la sicurezza 81/08 in tutte le sedi di lavoro, e per il rispetto della democrazia sindacale, visto che i vertici dell’ente si rifiutano di incontrare i rappresentanti dei sindacati di base. Lo sciopero di domani, come d’altronde anche quello in atto oggi, ricade nell'ambito della cosiddetta "staffetta precaria", la settimana di mobilitazione dei precari della pubblica amministrazione che durerà fino allo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base il 14 giugno in tutto il settore pubblico mentre per il 10 giugno è prevista l’iniziativa "I Tetti della ricerca…e non solo", per denunciare la chiusura e la penalizzazione degli Enti pubblici di ricerca.
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LAVORO, USB: «LSU LASCIANO MINISTERO»
(OMNIROMA) Roma, 08 giu - «È giunto al termine di una lunga giornata di lotta l'impegno da parte del Sottosegretario al Welfare Viespoli, reso noto dal Direttore Generale per gli Ammortizzatori Sociali Matilde Mancini, ad un incontro che affronti la vertenza dei Lavoratori socialmente utili. Nel corso dell'odierna giornata di sciopero nazionale indetto dalla Usb, è stato necessario prima bloccare il traffico davanti al Ministero del Lavoro, poi trattenersi nelle stanze dello stesso Ministero mentre fuori continuava il presidio di molti altri lavoratori giunti da diverse parti d'Italia». Così una nota dell'Unione sindacale di base annunciando che le «lsu hanno lasciato il ministero del lavoro». «A fianco di tanti Lsu, Lpu cassaintegrati e lavoratori in mobilità, i quali hanno diritto alla regolarizzazione del rapporto di lavoro ed al riconoscimento di contributi veri, USB è pronta a riprendere la mobilitazione qualora gli impegni assunti oggi dal Ministero del Lavoro dovessero venire disattesi», conclude la nota.