Vertenza ASER: dopo il funerale salta il consiglio provinciale
VERTENZA ASER SpA DI SALERNO
SALTA IL CONSIGLIO PROVINCIALE E CIRIELLI
PROMETTE DI INCONTRARE I LAVORATORI
LA LOTTA CONTINUERA’ FINO ALLA VITTORIA
Aser deve risorgere a simbolo del ciclo integrato dei rifiuti come bene comune di tutti i lavoratori e cittadini della Provincia di Salerno. Oggi i lavoratori hanno inscenato il funerale dell’azienda ma la lotta continua e deve assumere una valenza generale vista l’ormai evidente vergogna nazionale di una vertenza che da un lato schiaccia i lavoratori senza stipendio e dall’altro potrebbe mettere in ginocchio il Consorzio Bacino Comuni Salerno 2 per l’enorme danno erariale che si sta ipotizzando. Il progetto della società provinciale Ecoambiente, così come le gestioni emergenziali dei commissari liquidatori dei vari Consorzi, stentano a trovare un minimo di efficacia ed efficienza dal punto di vista manageriale tanto da creare una via senza ritorno verso il fallimento politico del centro destra alla Provincia di Salerno. L’opposizione, per altre ragioni evidentemente, non riesce a cogliere l’opportunità di sostenere con determinazione una battaglia vera a difesa dei lavoratori che sappia andare al di là della sterile solidarietà di facciata, per scavare in profondità in quella che sembra essere stato un semplice spoil system di noialtri.
Tocca ai lavoratori condividere le varie vertenze che esplodono in tutta la provincia: le lotte non possono più essere affrontate nella solitudine aziendale, di settore o di categoria. Tocca ai lavoratori dimostrare che se la classe dirigente politica dei vari governi e sottogoverni fallisce, non c’è altra soluzione che assumersi la responsabilità di guidare il cambiamento pretendendo, oltre il salario e i diritti che discendono dal rispetto dei contratti, la rappresentanza diretta e democratica dentro tutti i consigli di amministrazione e commissioni di controllo per esercitare una funzione di garanzia che sappia cancellare quest’epoca di corruzione, di degrado affaristico e di vergognosa condizione permanente di precarietà che subiscono solo i lavoratori e le classi più povere di questo paese. Questo vale nel settore della gestione del ciclo dei rifiuti dove ci sono esperienze e professionalità interne da valorizzare e mettere al subito al lavoro come nessun politico potrà e mai sarà capace di fare. Questo vale in ogni settore dei servizi pubblici a cui il referendum e quindi il popolo italiano ha detto: “basta alla gestione e al profitto privato”.