ASL SA 3 - APPALTI TRUCCATI

13 marzo. ASL SA/3: avviso di conclusione delle indagini, notifiche di conclusioni indagini a dieci funzionari e quindici imprenditori.

Salerno -

 

 

Comunicato della Guardia di Finanza

 

Notificato avviso di conclusione delle indagini a 10 funzionari dell’ASL SA/3 (tra cui l’ex Direttore Generale) e a 15 imprenditori. I reati contestati vanno dalla turbativa degli incanti alla truffa, frode in pubblica fornitura e associazione per delinquere.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ed eseguita dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dalla dipendente Compagnia di Agropoli, trae origine da una denuncia presentata nel 2007 dal sindacato di base RDB su presunti sprechi di denaro che avrebbero portato le casse dell’ASL SA/3 in rosso per diversi milioni di euro. L’attività d’indagine ha posto la propria attenzione sulle metodologie che hanno portato a formare gli appalti e le licitazioni private.

L’attività di servizio svolta nei confronti della predetta Azienda Sanitaria si è presentata a seguito dello sviluppo di specifici accertamenti e si è rilevata ricca di multiformi profili penali proprio per una ragione di fondo assai assorbente consistente nella consumazione ed esecuzione di una serie di frodi, truffe, turbative e delitti dei pubblici ufficiali, riconducibili ad un sistema organizzato e ben definito, fondato su di un distinto e generalizzato programma criminoso, che ha dato luogo ad una ben precisa associazione per delinquere facente capo a numerosi soggetti quali pubblici funzionari, dipendenti pubblici e amministratori di società. 

Nel contesto di tale attività di servizio si è potuto dimostrare un programma criminoso che si articolava in specifici delitti che partendo da ipotesi di corruzione, si spingevano ai falsi nei verbali di gara e si concludevano nella turbativa degli appalti e nelle frodi in pubblica fornitura.

 Le modalità con cui tutto ciò avveniva consisteva nel bandire alcune gare di appalto aventi ad oggetto i servizi e le attività più svariate; nel condurle, attraverso una acuta e saggia regia che fa capo a determinati funzionari, in maniera tale da far risultare aggiudicatarie determinate società.

 Le gare venivano congegnate ed organizzate, facendovi partecipare società ed imprese la cui attività, il più delle volte, era estranea all’oggetto dell’appalto ed aventi capacità organizzative ed operative non sufficienti ad espletare il servizio richiesto;

 Le offerte economiche venivano concordate e predisposte su indicazione e sollecitazione di funzionari facenti parte delle commissioni di gara, il più delle volte dette offerte venivano alterate e sostituite, previa apertura delle buste depositate, così da renderle più vicine alla media predisposta dalla stazione appaltante e più vantaggiose rispetto all’imprese concorrenti; le offerte venivano redatte da una stessa mano e spedite all’insaputa delle società da cui provenivano.
 Attraverso i cennati espedienti, la commissione di gara aggiudicava le gare ad una determinata impresa, che lucrava i profitti degli appalti con palese lesione della “par condicio” con le altre società partecipanti.

 Il ruolo assunto dai singoli soggetti facenti parte dell’associazione si sviluppava secondo uno schema a cascata: iniziando dal vertice dell’Ente che instaurava rapporti privilegiati con determinati soggetti economici e coordinava le procedure dal medesimo indette; si sviluppava con lo svolgimento e con il buon esito delle gare che si celebrano innanzi a commissioni compiacenti e fedeli e si concludevano con il risultato finale dell’aggiudicazione, vale a dire all’imprenditore che perturbava e forviava l’esercizio delle pubbliche funzioni.

 Le gare interessate agli illeciti sopra descritti evidenziavano appalti per un importo di circa un milione di euro affidati ad una sola impresa del Casertano per realizzazione di opere, forniture di beni e lavori di manutenzione degli impianti tecnologici dei Presidi Ospedalieri dell’ASL SA/3 di Vallo della Lucania, per un importo annuo di circa 3.000.000,00 di euro per forniture di gasolio per riscaldamento destinato ai presidi Ospedalieri dell’ASL SA/3 di Vallo della Lucania, Roccadaspide, Sapri e Polla e per un importo rapportato al triennio 2003/2005 pari ad euro 5.260.770,00 per l’affidamento triennale del servizio di noleggio, lavaggio e disinfezione della biancheria piana e personalizzata e sterilizzazione di biancheria per campo operatorio necessaria all’ASL SA/3 di Vallo della Lucania.

 La risultanze di detta attività di indagine consentiva all’attuale Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria in argomento di archiviare definitivamente la procedura di gara riferita all’affidamento del servizio di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria, riqualificazione degli impianti tecnologici, indetta a fine 2005 dall’ex Direttore Generale per un importo di euro 51.300.000,00, che sarebbe dovuta essere aggiudicata dall’impresa del casertano.



 

 

 

 

 

 

 


12 marzo 2009 - Ansa

SANITA': APPALTI TRUCCATI ALL'ASL SALERNO 3, INDAGATI IN 25

(ANSA) - VALLO DELLA LUCANIA (SALERNO), 12 MAR - Appalti truccati nella Asl Salerno 3: indagati 25 tra funzionari e imprenditori. E' la conclusione delle indagini condotte dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno e della compagnia di Agropoli coordinate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Tra i reati contestati agli indagati, dieci funzionari dell'ASL salernitana tra i quali l' oramai ex direttore generale Claudio Furcolo (alla guida dell'ASL Salerno 3 dal 2001 al 2005), e quindici imprenditori, la turbativa degli incanti, la truffa, la frode in pubblica fornitura e l' associazione a delinquere. Al centro dell'indagine, nata nel 2007 in seguito ad un esposto del sindacato di base RDB, numerose gare d' appalto indette dall'azienda sanitaria nel triennio 2003/2005 che, stando agli inquirenti, avrebbero favorito gli imprenditori indagati grazie all'intervento diretto di funzionari dell'ASL inseriti nelle commissioni di gara, spesso attraverso il sistema dell'alterazione e della sostituzione delle offerte.


12 marzo 2009 - Apcom

Salerno,chiuse indagini su appalti Asl-Sa3: 25

Roma, 12 mar. (Apcom) - Notificato dalle fiamme gialle l'avviso di conclusione delle indagini a dieci funzionari dell'Asl Salerno/3 (tra cui l'ex direttore generale) e a quindici imprenditori. I reati contestati agli indagati vanno dalla turbativa degli incanti alla truffa, frode in pubblica fornitura e associazione a delinquere. L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ed eseguita dal comando provinciale della guardia di finanza e dalla compagnia di Agropoli, nasce da una denuncia presentata nel 2007 dal sindacato di base Rdb su presunti sprechi di denaro che avrebbero portato le casse dell'Asl Sa/3 in rosso per diversi milioni di euro. Scoperti i metodi che hanno portato a formare gli appalti e le licitazioni private. L'organizzazione, secondo l'inchiesta, pilotava di fatto le gare d'appalto, con la complicità di funzionari, dipendenti pubblici e amministratori di società. Le gare venivano bandite e assegnate e determinate società. Le gare venivano congegnate e organizzate, facendovi partecipare società e imprese la cui attività, il più delle volte, era estranea all'oggetto dell'appalto e che quindi non avevano capacità organizzative e operative sufficienti per il servizio richiesto. Le offerte economiche venivano concordate e predisposte su indicazione e sollecitazione di funzionari facenti parte delle commissioni di gara. Il più delle volte le offerte venivano alterate e sostituite, previa apertura delle buste, così da renderle più vicine alla media predisposta dalla stazione appaltante e più vantaggiose rispetto all'imprese concorrenti. Le offerte venivano inoltre redatte da una stessa mano e spedite all'insaputa delle società da cui provenivano. L'impresa aggiudicataria, in questo modo, lucrava i profitti degli appalti in palese lesione della "par condicio" con le altre società partecipanti. La Gdf ha scoperto lo schema 'a cascata' che partiva dal vertice della Asl, che instaurava rapporti privilegiati con determinati soggetti economici e coordinava le procedure d'appalto. Le gare si svolgevano innanzi a commissioni compiacenti e fedeli. Sono stati rilevati illeciti negli appalti per circa un milione di euro affidati a una sola impresa del casertano per la realizzazione di opere, forniture di beni e lavori di manutenzione degli impianti tecnologici dei Presidi Ospedalieri dell'Asl Sa/3 di Vallo della Lucania; per circa 3 milioni per forniture di gasolio da riscaldamento destinato ai presidi Ospedalieri dell'ASL SA/3 di Vallo della Lucania, Roccadaspide, Sapri e Polla; e per un importo rapportato al triennio 2003/2005 di 5.260.770 per l'affidamento triennale del servizio di noleggio, lavaggio e disinfezione della biancheria per l'ASL SA/3 di Vallo della Lucania. L'indagine della Gdf ha consentito all'attuale direttore generale dell'Azienda sanitaria Salerno 3 di archiviare definitivamente la procedura di gara di affidamento del servizio di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria, riqualificazione degli impianti tecnologici, indetta a fine 2005 dall'ex direttore generale, per un importo di 51,3 milioni che sarebbe dovuta essere aggiudicata dall'impresa del casertano.


12 marzo 2009 - Salerno notizie

Truffa ai danni dello Stato, nei guai 10 funzionari dell’ASL SA/3 e 15 imprenditori
Notificato avviso di conclusione delle indagini a 10 funzionari dell’ASL SA/3 (tra cui l’ex Direttore Generale) e a 15 imprenditori. I reati contestati vanno dalla turbativa degli incanti alla truffa, frode in pubblica fornitura e associazione per delinquere

Salerno - L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ed eseguita dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dalla dipendente Compagnia di Agropoli, trae origine da una denuncia presentata nel 2007 dal sindacato di base RDB su presunti sprechi di denaro che avrebbero portato le casse dell’ASL SA/3 in rosso per diversi milioni di euro. L’attività d’indagine ha posto la propria attenzione sulle metodologie che hanno portato a formare gli appalti e le licitazioni private. L’attività di servizio svolta nei confronti della predetta Azienda Sanitaria si è presentata a seguito dello sviluppo di specifici accertamenti e si è rilevata ricca di multiformi profili penali proprio per una ragione di fondo assai assorbente consistente nella consumazione ed esecuzione di una serie di frodi, truffe, turbative e delitti dei pubblici ufficiali, riconducibili ad un sistema organizzato e ben definito, fondato su di un distinto e generalizzato programma criminoso, che ha dato luogo ad una ben precisa associazione per delinquere facente capo a numerosi soggetti quali pubblici funzionari, dipendenti pubblici e amministratori di società. Nel contesto di tale attività di servizio si è potuto dimostrare un programma criminoso che si articolava in specifici delitti che partendo da ipotesi di corruzione, si spingevano ai falsi nei verbali di gara e si concludevano nella turbativa degli appalti e nelle frodi in pubblica fornitura. Le modalità con cui tutto ciò avveniva consisteva nel bandire alcune gare di appalto aventi ad oggetto i servizi e le attività più svariate; nel condurle, attraverso una acuta e saggia regia che fa capo a determinati funzionari, in maniera tale da far risultare aggiudicatarie determinate società. Le gare venivano congegnate ed organizzate, facendovi partecipare società ed imprese la cui attività, il più delle volte, era estranea all’oggetto dell’appalto ed aventi capacità organizzative ed operative non sufficienti ad espletare il servizio richiesto. Le offerte economiche venivano concordate e predisposte su indicazione e sollecitazione di funzionari facenti parte delle commissioni di gara, il più delle volte dette offerte venivano alterate e sostituite, previa apertura delle buste depositate, così da renderle più vicine alla media predisposta dalla stazione appaltante e più vantaggiose rispetto all’imprese concorrenti; le offerte venivano redatte da una stessa mano e spedite all’insaputa delle società da cui provenivano. Attraverso i cennati espedienti, la commissione di gara aggiudicava le gare ad una determinata impresa, che lucrava i profitti degli appalti con palese lesione della "par condicio" con le altre società partecipanti. Il ruolo assunto dai singoli soggetti facenti parte dell’associazione si sviluppava secondo uno schema a cascata: iniziando dal vertice dell’Ente che instaurava rapporti privilegiati con determinati soggetti economici e coordinava le procedure dal medesimo indette; si sviluppava con lo svolgimento e con il buon esito delle gare che si celebrano innanzi a commissioni compiacenti e fedeli e si concludevano con il risultato finale dell’aggiudicazione, vale a dire all’imprenditore che perturbava e forviava l’esercizio delle pubbliche funzioni. Le gare interessate agli illeciti sopra descritti evidenziavano appalti per un importo di circa un milione di euro affidati ad una sola impresa del Casertano per realizzazione di opere, forniture di beni e lavori di manutenzione degli impianti tecnologici dei Presidi Ospedalieri dell’ASL SA/3 di Vallo della Lucania, per un importo annuo di circa 3.000.000,00 di euro per forniture di gasolio per riscaldamento destinato ai presidi Ospedalieri dell’ASL SA/3 di Vallo della Lucania, Roccadaspide, Sapri e Polla e per un importo rapportato al triennio 2003/2005 pari ad euro 5.260.770,00 per l’affidamento triennale del servizio di noleggio, lavaggio e disinfezione della biancheria piana e personalizzata e sterilizzazione di biancheria per campo operatorio necessaria all’ASL SA/3 di Vallo della Lucania. La risultanze di detta attività di indagine consentiva all’attuale Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria in argomento di archiviare definitivamente la procedura di gara riferita all’affidamento del servizio di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria, riqualificazione degli impianti tecnologici, indetta a fine 2005 dall’ex Direttore Generale per un importo di euro 51.300.000,00, che sarebbe dovuta essere aggiudicata dall’impresa del casertano.


13 marzo 2009 - Corriere del Mezzogiorno

Appalti truccati: 25 indagati. C'è anche l'ex manager Furcolo

VALLO DELLA LUCANIA — Appalti truccati nell'Asl Salerno 3: indagati venticinque tra funzionari e imprenditori. È la conclusione delle indagini condotte dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno e della compagnia di Agropoli coordinate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Tra i reati contestati agli indagati, dieci funzionari tra i quali l'ex direttore generale Claudio Furcolo e quindici imprenditori, la turbativa degli incanti, la truffa, la frode in pubblica fornitura e l'associazione a delinquere. Al centro dell'indagine, nata nel 2007 in seguito ad un esposto del sindacato di base Rdb, numerose gare d'appalto indette dall'azienda sanitaria nel triennio 2003-2005 che, stando agli inquirenti, avrebbero favorito gli imprenditori indagati grazie all'intervento diretto di funzionari dell'Asl inseriti nelle commissioni di gara, spesso attraverso il sistema dell'alterazione e della sostituzione delle offerte.


13 marzo 2009 - La Città di Salerno

IL NUOVO SCANDALO
Appalti truccati alla Asl 3, 25 indagati
Coinvolti Claudio Furcolo imprenditori e funzionari
di Angela Sabetta

Vallo della Lucania - Turbativa degli incanti, truffa, frode in pubblica fornitura e associazione a delinquere. Sono i reati contestati ai 25 indagati dell’inchiesta che ha visto coinvolta l’Asl Salerno 3. Gli avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati a 10 funzionari dell’Asl 3, tra i quali l’ex direttore generale Claudio Furcolo, e a 15 imprenditori titolari di ditte aggiudicatarie di appalti banditi dall’Asl 3.
L’attivitá d’indagine, coordinata dalla Procura di Vallo della Lucania ed eseguita dal comando provinciale della guardia di finanza e dalla dipendente compagnia di Agropoli, trae origine da una denuncia presentata nel 2007 dal sindacato di base Rdb Cub su presunti sprechi di denaro, che avrebbero portato le casse dell’Asl 3 in rosso per diversi milioni di euro.
L’attivitá d’indagine ha posto la propria attenzione sulle metodologie utilizzate nelle gare di appalto e nelle licitazioni private. L’inchiesta ha portato alla scoperta di una serie di frodi, truffe, turbative e illeciti dei pubblici ufficiali, riconducibili ad un sistema organizzato e ben definito, fondato su di un distinto e generalizzato programma criminoso, che avrebbe dato luogo ad una precisa associazione a delinquere facente capo a numerosi soggetti quali funzionari pubblici, dipendenti pubblici e amministratori di societá. Nel contesto di tale attivitá investigativa effettuata dalle fiamme gialle, gli inquirenti hanno accertato che il meccanismo si articolava in specifici illeciti che, partendo da ipotesi di corruzione, si spingevano ai falsi nei verbali di gara e si concludevano nella turbativa degli appalti e nelle frodi in pubblica fornitura.
Le modalitá con cui tutto ciò avveniva consistevano nel bandire alcune gare di appalto aventi ad oggetto i servizi e le attivitá più svariate, e nel condurle, attraverso una regia che farebbe capo a determinati funzionari, in maniera tale da far risultareaggiudicatarie specifiche societá. Secondo l’accusa le gare venivano congegnate ed organizzate facendovi partecipare societá ed imprese la cui attivitá spesso era estranea all’oggetto dell’appalto, e che non potevano espletare il servizio richiesto. Per l’accusa, le offerte economiche venivano concordate e predisposte su indicazione e sollecitazione di funzionari facenti parte delle commissioni di gara. Il più delle volte le offerte venivano alterate e sostituite, previa apertura delle buste depositate, così da renderle più vicine alla media predisposta dalla stazione appaltante e più vantaggiose rispetto alle imprese concorrenti.