Conclusa positivamente la vertenza per l'ospedale di Nocera Inferiore

Salerno -

Dopo una settimana di lotta portata avanti dai lavoratori dell’ospedale e dalla scrivente Organizzazione Sindacale, Mercoledì 19 marzo 2008, alle ore 10,00 presso la Direzione Sanitaria del P.O. “Umberto I” di Nocera Inferiore, si è tenuto un incontro sindacale, tra la RdB CUB, una delegazione di lavoratori ed il Direttore Sanitario, allo scopo di trovare delle soluzioni che consentissero agli operatori di lavorare in condizioni umanamente accettabili, nonché di consentire loro, anche nell’interesse dello stesso ospedale, di garantire ai cittadini i livelli minimi di assistenza previsti dalla legge ed una qualità della stessa, dignitosa e concorrenziale.

Il Direttore Sanitario, già sensibilizzato dalle iniziative di lotta e soprattutto dalla straordinaria ed altissima adesione alla occupazione da parte dei lavoratori dell’ospedale, ha subito dichiarato la propria disponibilità ad intervenire con appositi provvedimenti per soddisfare alcune richieste della delegazione sindacale, pur nella consapevolezza che le questioni concernenti le carenze di organico del personale infermieristico e di supporto quali ausiliari e Operatori Socio Sanitari, sono da riportare all’attenzione della Direzione Generale che dovrà assumere le determinazioni in merito.

Si giungeva dunque ad una verbalizzazione delle criticità di vario  tipo emerse, da quelle di carattere igienico-sanitarie, criticità strutturali e logistiche oltre alle già citate criticità di personale.

Questo risultato è il frutto di una grande prova di serietà e determinazione che operatori, cittadini e organizzazione sindacale hanno saputo dare.

Ancora più grande, perché giungeva in un momento particolarmente difficile della sanità pubblica nella nostra Regione. Molti infatti, per questo motivo, non hanno creduto dal primo momento che si poteva ottenere qualche risultato. La R.d.B. lo aveva promesso e lo ha dimostrato; se si è decisi, onesti e resistenti, si può cambiare qualsiasi decisione.
Adesso dobbiamo trasformare il risultato politico in fatti concreti. Il Direttore Sanitario ha fatto la sua parte, adesso la D.G. dell’ASL, deve fare la sua, cioè gli atti consequenziali per avere in tempi brevi il personale richiesto, perciò l’agitazione è sospesa ma la mobilitazione continua fino alla risoluzione definitiva del problema.

 Salerno - RdB CUB Sanità


20 marzo 2008 - La Città di Salerno

Tagli all’assistenza sanitaria I familiari dei pazienti si schierano con il personale
di Susy Pepe

Nocera - Smobilitato il presidio realizzato da alcuni dipendenti dell’Asl nella sede della direzione sanitaria dell’ospedale di Nocera. Gli uomini delle Rappresentanze sindacali di base hanno deciso di sospendere la protesta in attesa che i vertici aziendali accolgano le loro proposte per migliorare le condizioni di lavoro e garantire un’assistenza migliore. Vanno via i dipendenti dell’Asl, restano aperti i problemi di chi vive sulla propria pelle le carenze dell’assistenza dovute ai tagli alla sanitá. E che ha sposato la battaglia degli stessi operatori sanitari. Tra le persone che ieri pomeriggio sono intervenute all’incontro pubblico, tanti familiari di malati un tempo assistiti dai distretti sanitari. In prima fila, quelli i cui cari sono in cura all’unita di salute mentale di Angri. Raccontano la loro storia di battaglia, nella quale a volte si trovano soli. C’è una donna di Scafati che da nove anni ospita in casa il nipote, figlio della sorella morta, che ha 42 anni e ha bisogno di assistenza psicologica: «Dalla sera alla mattina hanno chiuso il centro di Scafati, ora vogliono chiudere anche quello di Angri. Noi come possiamo fare senza assistenza?Da anni non si capisce niente più. Prima questi ragazzi facevano tante attivitá. E poi quando si andava a fare la terapia a Scafati o ad Angri veniva indicata anche la terapia da effettuare a casa, oggi tutto questo non avviene più. E dobbiamo comprare tutto noi, anche i farmaci. Vorrei sapere dove vanno a finire i soldi per l’assistenza». Una donna anziana di Angri, dal volto segnato da profonde rughe, rivendica i diritti del proprio figlio: «Non è un assassino, non è uno stupratore, non è un ladro. La sua unica colpa è di essersi ammalato. Ma per questo non può pagare un prezzo così alto. Per ora ci siamo noi ad assisterlo, ma quando non ci saremo più, come fará?». C’è un altro uomo di Scafati che racconta la sua storia: «Ho vissuto queste situazioni drammatiche anni fa con la mia defunta moglie, ora le sto vivendo con mia cognata, che ha una bimba appena nata e delle profonde crisi durante le quali avrebbe bisogno di assistenza. La bimba è sana e ben curata, ma a volte lei si chiude per ore in una stanza con la bimba. Noi da fuori cerchiamo di chiamarla, bussiamo alla porta, ma non riusciamo a stabilire un contatto. In quei momenti, avremmo bisogno di qualcuno che ci aiutasse, che ci spiegasse come fare». Ed è proprio da queste storie che parte la richiesta di rafforzare i servizi.