SANITA': LA DERIVA DELL'ASL SA 2
stato di agitazione del Personale di Comparto dell'ASL SA 2
La RdB CUB provinciale proclama lo stato di agitazione del personale di comparto dei propri iscritti e contestualmente organizza per il giorno 1.7.2008 una giornata di protesta contro la Direzione Generale dell’ASL SA 2 responsabile di un servizio sanitario locale colmo di sprechi e disfunzioni che è arrivato al collasso finanziario.
Sui cittadini ricadono i costi di una gestione scellerata senza ottenere alcun miglioramento dei servizi sanitari distrettuali e ospedalieri.
Siamo al capolinea, la scrivente Organizzazione Sindacale vuole denunciare all’opinione pubblica oltre alla situazione grave dei conti pubblici che sono ormai al fallimento, se è vero come è vero che ogni mese ormai sono in discussione addirittura gli stipendi di tutti i dipendenti dell’ASL SA 2, anche l’inerzia degli attuali vertici aziendali rispetto ad una pratica di gestione della sanità clientelare, inefficiente, inefficace e spesso illegale.
L’ASL SA 2 è un’azienda priva di qualsiasi organizzazione, i protocolli restano sulla carta e la prassi di solito è da criminali della sanità. Un esempio: nelle sale operatorie lavorano medici ed infermieri che svolgono turni dalle 18 ore alle 24 e più con una ricaduta negativa intollerabile sulla qualità delle prestazioni.
A proposito di qualità: all’ASL SA 2 siamo all’anno zero e quel poco che è stato prodotto è tutto autoreferenziale. Le liste di attesa nei nostri ambulatori scoppiano, è del tutto assente una politica sanitaria sugli standard aziendali di qualità nonostante l’attivazione di una struttura complessa, incardinata in staff alla Direzione Generale (sic!), inerente lo sviluppo della funzione di valutazione e miglioramento della qualità, con altissimi costi sul bilancio pubblico in quanto è stato assunto un altro e alto dirigente esterno.
Non vi è traccia di alcun strumento e/o percorso virtuoso per misurare la qualità del servizio reso e per consentire interventi correttivi eventualmente necessari.
Se tale situazione di inadempienza dovesse perdurare si consegue l’assoluta indifferenza rispetto alla percezione del servizio reso!
Si continua con la politica clientelare degli incarichi professionali e delle consulenze inutili solo per favorire parenti e amici di politici e/o sindacalisti e addirittura in alcuni casi, nonostante siano state adottate delibere di sospensione di incarichi, costoro continuano indefessamente a lavorare nei rispettivi uffici. Ma chi li paga? Questa situazione riguarda anche alcuni dipendenti che arrivati alla pensione invece di andare a godersi la pensione, continuano a lavorare, ma per l’ASL o per qualcun altro?
In aperto contrasto con le disposizioni che si pretendono richiamate e osservate e in controtendenza rispetto ai vincoli di bilancio (invarianza della spesa e rispetto della dotazione organica provvisoria) vengono continuamente assegnati incarichi di struttura complessa, (alcune inventate con molta fantasia rispetto agli obiettivi fissati dall’atto aziendale).
Si ricorda che l’affidamento dei predetti incarichi, in assenza dei presupposti indicati dalla legge in vigore, costituisce illecito e determina responsabilità erariale.
Ma vi è di più: l’ultima delibera in contestazione è la 513 del 13 giugno u.s. quando vengono ritenuti idonei n. 20 dirigenti amministrativi in barba a qualsiasi procedura ad evidenza pubblica e con un regolamento inventato di sana pianta che non rispetta neanche la normativa richiamata nella delibera stessa. E’ una lottizzazione pura che mira a tenere sotto controllo e/o quantomeno condizionare i futuri dirigenti amministrativi dell’ASL SA 2. Piuttosto singolare poi è il fatto che nelle nomine vi siano molti sindacalisti concertativi. Sarà un caso, coincidenze, oppure il sottoscritto aveva ragione quando, qualche mese fa, durante una riunione con la Direzione Generale preannunciò l’adozione di questo atto e per risposta ottenne una minaccia di querela dal Direttore Generale?
A dispetto della proclamata e pubblicizzata informatizzazione di tutti i servizi dell’ASL, che tante aspettative aveva ingenerato per la migliore erogazione dei servizi all’utenza, nulla è stato fatto benché siano trascorsi due anni e mezzo dall’insediamento del Dr. Federico Pagano!
Dobbiamo ritenere che in tale materia le resistenze sono da individuarsi non solo nell’incapacità manageriale di alcuni dirigenti ma anche alla rilevanza di alcuni interessi economici che potrebbero essere compromessi.
La gestione delle risorse umane è assolutamente clientelare e senza il rispetto di norme e/o regolamenti, così come per la mobilità interna ed esterna. O appartieni alle sagrestie politiche oppure niente da fare! Addirittura un infermiere è diventato un assistente amministrativo sulla scorta di un semplice certificato medico! Incredibile, ma vero. Le carenze organiche sono vere purtroppo ma nulla è stato fatto per riorganizzare il personale che abbonda in alcuni distretti e/o uffici dove sono imboscati gli infermieri mentre nelle sale operatorie e in tutta la prima linea si massacrano i dipendenti che non hanno tutele politiche e/o sindacali.
In alcune macroarticolazioni aziendali i Direttori Sanitari e Amministrativi tengono in piedi servizi e attività facendo ricorso agli istituti della pronta disponibilità e dello straordinario, istituti questi che dovrebbero essere attivati in emergenza mentre, invece, in aperta violazione di legge, in particolare del decreto legislativo n. 66/2003, sono attivati per le attività ordinarie. Questi istituti in modo singolare trovano applicazione nelle varie realtà periferiche in modo disomogeneo, discontinuo e ancora una volta in violazione delle disposizioni contrattuali. A fronte di strutture che si organizzano, altre improvvisano determinando e causando ingenti spese inutili con erosione del relativo fondo (diventato ormai incontrollabile) a svantaggio dell’applicazione di altri istituti contrattuali che concernono la generalità dei dipendenti.
Gestire, saccheggiando le risorse pubbliche per interessi di parte è stata pratica ordinaria di politici, sindacati e dirigenti preposti alla “buona” gestione del pubblico per mantenere i consensi ed il potere proprio e delle loro organizzazioni, ed è il motivo principale del deficit nella Sanità Pubblica in Campania. Infatti sono stati costruiti, con i soldi pubblici, veri e propri sistemi di potere, che nulla hanno a che fare con gli interessi veri dei cittadini.
Ma è arrivato il momento di dire basta. Occorre un decisivo intervento da parte di tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali ed hanno a cuore il futuro della sanità pubblica.
Le SS.LL sono nelle condizioni, se lo riterranno opportuno, di esercitare minuziosi controlli in merito a quanto esposto anche attraverso i rispettivi servizi ispettivi.
Per tutto quanto esposto e per quanto ancora si è in grado di dimostrare la RDB CUB provinciale esprime un giudizio estremamente negativo sulla gestione manageriale della ASL SA 2.
Pertanto è proclamato lo stato di agitazione di tutti i Lavoratori del Comparto dell'ASL SA 2 a cui seguiranno le assemblee su tutti i posti di lavoro per raccogliere il consenso necessario per affrontare ulteriori forme di lotta, con il coinvolgimento delle Rappresentanze Sindacali e Politiche a tutti i livelli, per giungere, in assenza di segnali chiari di cambiamenti o delle politiche finora messi in campo da codesta Direzione Generale o del management aziendale, alla mobilitazione di tutti i lavoratori del Comparto della ASL SA 2 con la proclamazione di uno sciopero generale.
27 giugno 2008 - Gazzetta del Mezzogiorno
Sanità nella bufera Nominati venti nuovi dirigenti, undici gli esclusi
Promozioni all'Asl Sa 2, il sindacato: clientelismo
Ma il manager Pagano replica: «Li querelo» Per il segretario Rdb Vito Storniello, che è tra i bocciati, le nomine dirigenziali sono di natura «politica»
di Angela Cappetta
SALERNO — Per il primo luglio le rappresentanze sindacali di base hanno proclamato una giornata di protesta contro la direzione generale dell'Asl Sa2. Contemporaneamente, invece, per venti impiegati amministrativi dell'azienda sanitaria locale sarà il loro primo giorno da dirigenti. Sempre che, la delibera della discordia, la numero 513 del 13 giugno scorso, che conferisce venti incarichi dirigenziali temporanei a personale amministrativo dell'Asl Sa 2, passi l'esame del collegio sindacale dell'Azienda sanitaria e dell'avvocatura regionale. Perché, se l'atto aziendale getta il fuoco tra le rappresentanze sindacali di base e la direzione dell'azienda sanitaria, è anche vero che la sua applicazione deve fare i conti con i tetti fissati dal piano di rientro che l'azienda sanitaria non ha rispettato. Ma, evidentemente, ciò non evita la querelle. E alla giornata di protesta indetta dal sindacato che definisce la delibera «una lottizzazione clientelare », i vertici replicano minacciando una querela giudiziaria. La protesta del sindacato comincia ieri mattina quando l'elenco del personale amministrativo chiamato a ricoprire i nuovi incarichi dirigenziali diventa pubblico. Segue una riunione fiume nell'ufficio del manager che, però, non porterà a nulla, se non ad inasprire gli animi con il rischio che la querelle finisca sulla scrivania di qualche sostituto procuratore del Tribunale di Salerno. Perché i toni usati dal segretario provinciale della Rdb, Vito Storniello, sono forti: «In questa azienda, o appartieni alle sagrestie politiche oppure niente da fare!». Non tarda ad arrivare la reazione del direttore Federico Pagano. «Da oggi non consento più a nessuno, soprattutto a chi si nasconde dietro una sigla sindacale — affonda il manager — di fare certe affermazioni. Io li querelo ».
All'origine della crisi c'è la proposta del capo del personale, Bruno Coscioni, di coprire alcuni posti dirigenziali lasciati scoperti. Il 3 luglio del 2007 si approva il regolamento per il conferimento degli incarichi. I requisiti per accedere alla «promozione» sono tre: svolgimento di funzioni amministrative, diploma di laurea quadriennale e cinque anni di servizio effettivo come collaboratore amministrativo. «I posti da ricoprire — scrive il 4 settembre 2007 la commissione di valutazione delle domande pervenute (31), composta dal direttore ammini-strativo Eugenio Scorpio e dai dirigenti amministrativi Bruno Coscioni e Domenico Sada — saranno individuati dalla direzione aziendale sulla base dei candidati idonei». Il 13 giugno scorso la direzione aziendale decide che i promossi, in carica già dal prossimo primo luglio, saranno venti. Gli altri saranno considerati non idonei. Tra questi anche Vito Storniello. All'accusa di clientelismo politico, Pagano replica a muso duro: «O dimostrano la fondatezza delle loro affermazioni o saranno costretti a farlo in tribunale. Non si può gettare discredito su una direzione che sta lavorando bene».
27 giugno 2008 - La Città di Salerno
IL SINDACATO
La Rdb accusa «Si fa gestione clientelare»
Salerno - «La procedura adottata per i venti dirigenti amministrativi è una lottizzazione pura, l’ennesima prova di una gestione clientelare, oltre che inefficiente e inefficace».Va giù pesante il sindacato Rdb e sull’Asl Salerno 2 chiede l’intervento ispettivo di Prefettura e Regione.Non solo.Per protestare contro l’intera gestione dell’Asl, il segretario provinciale della Rdb Sanitá, Vito Storniello, proclama lo stato di agitazione del personale e annuncia per l’1 luglio una giornata di mobilitazione con assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Non esclude nemmeno di arrivare a uno sciopero generale del personale dell’Asl, se nella conduzione dell’azienda non arriveranno segnali di cambiamento. «L’Asl Salerno 2 è un’azienda priva di qualsiasi organizzazione - denuncia Storniello - nelle sale operatorie lavorano medici ed infermieri che svolgono turni dalle 18 alle 24 ore». Nel mirino c’è soprattutto la gestione del personale, «una gestione assolutamente clientelare - accusa il sindacalista - é senza il rispetto di norme e regolamenti».La selezione per dirigenti amministrativi ha costituito la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’insofferenza.Secondo l’esponente della Rdb la delibera che elenca gli idonei al concorso è emessa «in barba alla procedura ad evidenza pubblica e con un regolamento inventato di sana pianta, che non rispetta neanche la normativa richiamata. E’ una lottizzazione, che mira a tenere sotto controllo o quantomeno condizionare i futuri dirigenti amministrativi dell’Asl».