I lavoratori della Giustizia del Tribunale di Salerno non si arrendono

Salerno -

 

Mercoledì 06/06/2007 dalle ore 09,00 alle 11,00 si terrà un’assemblea dei lavoratori del settore civile del Tribunale di Salerno davanti l’ingresso della sezione fallimentare sita in via Papio con le modalità del sit-in..
Per portare a conoscenza dell’opinione pubblica le gravissime e insostenibili carenze d’organico, i turni massacranti di lavoro, lo stress psicofisico a cui sono sottoposti quotidianamente con ricadute sulla salute che ormai stanno assumendo contorni allarmanti il tutto aggravato da locali inadeguati e fuori norma, in palese violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori di cui alla legge 626/94.

Per stigmatizzare le posizioni unilaterali della Dirigenza, suffragate da ordini di servizio singoli e collettivi, quasi sempre senza interpello, in palese violazione della normativa vigente in materia di relazioni sindacali, (omessa  consultazione obbligatoria delle organizzazioni sindacali prevista dall’art. 6 lettera C punto 1 e s.s. del C.C.N.L.  e dall’art.7 lettera C del C.C.I del Ministero della Giustizia) che vanno ad aggravare le già critiche condizioni di lavoro degli addetti al servizio giustizia del Tribunale di Salerno.


Per protestare:
contro il mancato ricambio del personale trasferito o collocato in quiescenza e  l’inadeguatezza delle dotazioni organiche ;
contro l’istituto delle applicazioni in altre sedi, nato per esigenze straordinarie ed urgenti, che diventato  norma, aggrava le sofferenti condizioni di lavoro degli uffici che  forniscono il personale da applicare;
contro la criminalizzazione della categoria definita “ inefficiente e fannullona”;
contro la privatizzazione della giustizia, sempre più al servizio delle imprese e lontana dai bisogni del cittadino;
contro l’ingresso degli sponsor nel servizio giustizia e la destrutturazione della Pubblica Amministrazione;
contro il rinnovo di un contratto che svende per trenta denari i lavoratori.

Per rivendicare:
il diritto a condizioni di lavoro idonee ad offrire un servizio pubblico, moderno ed efficiente;
il ripristino di corrette relazioni sindacali;
una dignità umiliata e calpestata quotidianamente;
la salvaguardia della funzione sociale della pubblica amministrazione e del servizio giustizia;
una progressione di carriera che tra promesse e aspettative tradite non assuma le vesti di una chimera ;
una riforma della giustizia al passo con i tempi e con mezzi e risorse adeguate alle esigenze del paese e al servizio dei cittadini, nonché un salario in linea con gli altri paesi europei.