4 SETTEMBRE ASSEMBLEA PROVINCIALE
DEVASTAZIONE E CAOS NELLA SCUOLA PUBBLICA
FERMIAMOLI
La rivolta dei precari docenti e ATA della Scuola , partita da Salerno e da molte città del centro-sud si sta estendendo anche in molte città del nord e sta smascherando la
propaganda ministeriale.
I numeri della morte della Scuola sono ormai noti: 42.000 docenti e 15.000 ATA licenziati solo quest’anno; 8000 solo in Campania, 2000 in provincia di Salerno; ma siamo solo alla prima tappa, il resto è previsto nei prossimi due anni dalla L. 133/2008.
Se permetteremo la realizzazione di questo piano, in tre anni scompariranno 200.000 posti di lavoro e si porterà a compimento lo smantellamento e la dismissione della Scuola pubblica statale.
Le mobilitazioni radicali e determinate dei precari ci indicano che non tutto è perduto e che partendo dalla lotta alla precarietà è possibile rilanciare un movimento di opposizione alle politiche governative che coinvolga tutto il mondo della Scuola
VENERDI’ 4 SETTEMBRE ORE 18.00
Presso SPAZIO DONNA (piazza Ferrovia) SALERNO
ASSEMBLEA PROVINCIALE DELLA SCUOLA
I docenti e ATA precari invitano i loro colleghi di ruolo, studenti, genitori e tutti gli operatori della Scuola per aggiornamenti sulla situazione salernitana e sulle lotte che si stanno estendendo sui territori, per decidere ed organizzare le prossime iniziative.
Comitato insegnanti precari e ATA Salerno e provincia
Cobas Scuola Salerno
Patto di base (Confederazione Cobas, RdB Cub, SDL)
video del corteo a Salerno
Salerno,la polizia vorrebbe impedire il corteo ai precari della scuola...
NO ALL’ELEMOSINA … RITIRO IMMEDIATO DEI TAGLI
Venerdì 4 settembre si è svolta l’assemblea provinciale dei precari scuola convocata dal Comitato insegnanti ed Ata precari e dai Cobas Scuola Salerno, presenti oltre 150 precari/e. Da segnalare anche l’intervento di delegazioni degli studenti universitari e di rappresentanti del settore Sanità RdB Cub e del lavoro privato Confederazione Cobas.
L’assemblea, ha fatto il punto della situazione dopo 11 giorni di mobilitazione, numerosi gli interventi contraddistinti dalla consapevolezza di aver costruito in questi giorni qualcosa di importante; forte il senso di rabbia e la determinazione ad andare avanti con la lotta.
Naturalmente la discussione si è concentrata sull’accordo, del giorno prima, tra regione Campania e Ministero dell’Istruzione, sui contratti di disponibilità, all’80% dello stipendio per 8 mesi, per i docenti precari che quest’anno non prenderanno un incarico annuale.
Unanime la presa di distanza da quest’accordo sia sul metodo che sui contenuti. Sul metodo, perché i soggetti di quest’intesa non sono stati in alcun modo coinvolti nella discussione. Sui contenuti, perché non un euro in più viene stanziato dal Ministero, la copertura finanziaria sarà assicurata dall’Inps che già elargisce il sussidio di disoccupazione ai docenti precari al 60% per i primi sei mesi ed al 40% per ulteriori due mesi, il resto dei soldi sono a carico della Regione che utilizzerà parte dei fondi sociali europei.
L’assemblea ha deciso all’unanimità di aderire al presidio regionale convocato a Napoli sotto l’Assessorato al lavoro per lunedì 7 settembre alle ore 18,00 in occasione dell’incontro, già programmato, di delegazioni dei comitati precari con l’assessore regionale Corrado Gabriele.
Andremo a dire dei no, a chiedere dei perché ed a fare delle proposte:
NO
All’elemosina ai precari. L’accordo sui contratti di disponibilità dà per scontato il taglio di 8.000 posti di lavoro oltre a dare ossigeno al governo per continuare l’opera di demolizione della Scuola.
PERCHE’
I comitati dei precari in lotta non sono stati coinvolti nella decisione?
Per il personale Ata precario non è stato previsto alcun intervento?
Si è fatto un accordo nel quale il Ministero non mette un euro?
PROPOSTE
Utilizzare tutti i finanziamenti del fondo sociale europeo, che verranno gettati via con i contratti di disponibilità, per aumentare cattedre e posti Ata, necessari al funzionamento della scuola campana.
Utilizzare i soldi pubblici che in questi anni sono stati sperperati per i progetti PON e POR, utili solo per finanziare un sistema affaristico e clientelare con scarse ricadute didattiche.
Dopo due ore l’assemblea si è sciolta con la consapevolezza che la lotta sarà lunga e dura, ma ribadendo la volontà e la determinazione a continuare la mobilitazione.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Lunedì 7 alle ore 9,00 presidio presso l’Usp di Salerno
Nel pomeriggio la protesta si sposterà a Napoli dalle ore 18,00
presso l’Assessorato al Lavoro della regione Campania, Centro Direzionale, Isola A6
Comitato insegnanti precari e ATA Salerno e provincia
Cobas Scuola Salerno
Patto di base (Confederazione Cobas, RdB Cub, SDL)
Roma 3 settembre 2009
PRECARI SCUOLA E PUBBLICO IMPIEGO: RIUSCITA GIORNATA LOTTA
RIMANE ALTA LA MOBILITAZIONE
Riuscita giornata di lotta per i precari della Scuola e del Pubblico Impiego. Adesione totale allo sciopero nazionale dei precari dell’Agenzia Autonoma per la Gestione dell’albo dei Segretari comunali e della Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione Locale (AGES-SSPAL), indetto per oggi dalla RdB-CUB, che hanno manifestato a Roma in Piazza Cavour davanti alla sede dell’Ente. La statua della “Beata Assunta”, emblema della richiesta di lavoro stabile, ha sfilato nella piazza dove i precari hanno affisso i loro curricula su delle sedie vuote e sono andati all’incontro con Fabio Melilli, presidente del C.d.A. AGES, nonché Presidente della Provincia di Rieti. Nell’incontro il C.d.A si è impegnato a verificare con la Funzione Pubblica la possibilità di stabilizzazione dei precari già a partire dai prossimi concorsi. Ad avviso dei lavoratori e dell’RdB-CUB, si tratta di impegni insufficienti e da verificare al riscontro dei fatti. Permane pertanto lo stato di agitazione, con nuove iniziative nella prossima settimana.
La statua della “Beata Assunta” è stata poi “traslata” al Ministero della Pubblica Istruzione, dove si è svolto un rumoroso presidio dei precari della Scuola.
“Il tentativo del MIUR di minimizzare la portata dei licenziamenti nella Scuola è sconcertante”, afferma Barbara Battista della CUB Scuola. “Il Ministro sa quant’è l’8% di una categoria composta da un milione e centotrentamila lavoratori? E’ consapevole che questo 8% è fatto di persone che da trent’anni mandano avanti la scuola italiana? Questo Governo, che a parole si dichiara paladino della vita, nei fatti sta togliendo ogni prospettiva di vita e di futuro a tantissimi esseri umani, che non sono numeri”.
“Oggi si è dimostrato che a furia di fare i servi si viene trattati come passacarte – prosegue Battista - così mentre i sindacati concertativi fanno solo tavoli tecnici, il governo decide la politica. Magari varando i famigerati contratti di disponibilità: in cambio di un sussidio-elemosina i lavoratori dovranno garantire la copertura di qualsiasi buco si venga a creare nello svolgimento dell’attività didattica o amministrativa. Noi scenderemo dai tetti solo quando avremo un lavoro vero. Torneremo comunque nelle nostre scuole con la nostra lotta fino al 23 ottobre, aderendo allo sciopero generale di tutte le categorie indetto dal Patto di Base”, conclude la dirigente della CUB Scuola.