CON I LAVORATORI E IL CONFLITTO CONTRO LA CONCERTAZIONE
CON I LAVORATORI DELLA SCUOLA E DELL’ALCATEL
CONTRO I LICENZIAMENTI
Solidarietà e sostegno a tutti i lavoratori in lotta per l’occupazione, dai precari della scuola ai lavoratori dell’Alcatel che stamattina si sono barricati in azienda minacciando di darsi fuoco. La RdB CUB è dalla parte della disperazione dei lavoratori perché a questa bisogna rispondere con fatti e non con la demagogia di chi con le chiacchiere e la concertazione ha istituzionalizzato la perdita dei diritti e della dignità dei lavoratori negli ultimi 30 anni. Sostenere le lotte per sostenere il conflitto. Ridare forza e coscienza ai lavoratori per invertire la moderazione salariale e la moderazione occupazionale che non lascia scampo e denuncia l’incapacità ormai cronica dei sindacati concertativi, ormai compromessi e corrotti, nel risolvere le vertenze e la disperazione dei lavoratori che vengono espulsi dal lavoro sia con datore pubblico che con datore privato. La crisi economica si supera con l’occupazione e con il reddito da lavoro che viene purtroppo scippato dallo Stato nel pubblico impiego e dalle multinazionali che ristrutturando chiudono una delle realtà più importanti della tecnologia italiana come l’Alcatel di Battipaglia. Seguiteremo a dare sostegno alle lotte e al conflitto perché il disagio sociale da cui muovono non può più restare senza risposta e perché sono le uniche e vere azioni che possono portare il cambiamento di cui i lavoratori hanno bisogno per tornare ad essere rispettati e soprattutto per mantenere il loro sacrosanto diritto al lavoro. Se i lavoratori sono allo stremo e compiono gesti disperati vanno difesi e sostenuti, non vanno criminalizzati o peggio trattati con sufficienza, come molti esponenti politici e sindacali stanno insinuando nelle loro dichiarazioni che accompagnano i fuochi del conflitto sociale che si accendono, l’uno dopo l’altro in tutto il paese.
AL GOVERNATORE DELLA REGIONE CAMPANIA Antonio Bassolino
ALL’ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE Corrado Gabriele
I docenti e gli ATA precari denunciano che i tagli effettuati nella Scuola pubblica dal Governo aprono un altro pericolosissimo fronte nell’emergenza occupazionale, sociale, culturale che sta devastando l’intero territorio della Campania, aggravando la terribile crisi economica che sta mordendo l’intera Regione.
Nella nostra Regione si sta consumando lo smantellamento della Scuola pubblica, già in difficoltà per i tagli effettuati negli anni precedenti, attraverso un licenziamento di massa senza precedenti: 8000 posti di lavoro in meno per i precari docenti e ATA, centinaia di insegnanti di ruolo in esubero riciclati su altre materie. Numeri che sono persone: migliaia di docenti ed ATA precari che in questi anni hanno garantito il funzionamento della scuola pubblica, unica risorsa in un territorio in piena emergenza sociale ed ambientale.
Senza personale e risorse per l’anno scolastico corrente le scuole della nostra Regione non potranno garantire sicurezza, servizi e qualità dell’istruzione.
Pagheranno tutti, soprattutto i più deboli: il personale precario che resterà disoccupato; gli studenti portatori di handicap e di disagi socio-economici i quali frequenteranno una scuola, che in mancanza di personale e risorse, potrà solo “selezionare” ed “espellere” piuttosto che garantire le pari opportunità.
I tagli nella Scuola che abbiamo avuto quest’anno sono una minima parte rispetto a quelli previsti per gli anni futuri. Infatti l’art. 64 della Legge 133 recita: “Economie di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per il 2009, a 1650 milioni di euro per il 2010, a 2538 milioni di euro per il 2011 e a 3188 milioni di euro dal 2012”. Complessivamente otto miliardi di tagli ai finanziamenti e oltre 200 mila posti eliminati in tre anni.
I precari denunciano anche la politica di attacco e denigrazione perpetrata da questo governo alla scuola meridionale visto che più del 70% dei tagli sono stati distribuiti nelle regioni del Sud.
La Regione Campania non può stare a guardare, né legittimare i tagli e il gravissimo processo di dequalificazione della sua Scuola pubblica con il finanziamento di una truffa di ammortizzatore sociale chiamato “contratto di disponibilità”, che introduce ulteriore sfruttamento e flessibilità e non è altro che l’anticamera della cacciata definitiva di docenti e ATA dalla Scuola. Nel sottolineare che il personale ATA precario è stato completamente abbandonato, i comitati precari ribadiscono il loro NO incondizionato all’accordo sui contratti di disponibilità che oltre a rendere definitivi e irreversibili i tagli di docenti e ATA, servono a dare ossigeno al governo per continuare l’opera di demolizione della Scuola.
I PRECARI DELLA SCUOLA RIFIUTANO ELEMOSINE E ASSISTENZIALISMO
PER LA RIQUALIFICAZIONE, LA DIFESA E IL RILANCIO DELLA SCUOLA PUBBLICA CHIEDONO:
• Il ritiro immediato dei tagli;
• L’immissione in ruolo di tutti i docenti e ATA precari;
• Il ripristino dei moduli nella scuola primaria e del tempo prolungato nella scuola media
• Il diritto allo studio per gli alunni disabili;
• Il tempo pieno anche nelle scuole meridionali;
• La messa in sicurezza delle scuole e il limite massimo di 25 studenti per classe;
• Aumento dei fondi per le spese di funzionamento delle scuole (dai 108 milioni di euro del 2007 si è passati ai 60 del 2008, con una riduzione di 1/5 rispetto ai 331 del 2001);
• Aumento dei fondi per il pagamento delle supplenze brevi (dai 573 milioni di euro del 2007 si è passati ai 246 del 2008, con una riduzione complessiva di ¼ rispetto agli 889 milioni del 2004);
• Che i soldi pubblici non siano più sperperati per i progetti PON e POR utili solo per finanziare un sistema affaristico e clientelare con scarse ricadute didattiche;
• Il diritto alla mobilità su tutto il territorio nazionale senza la penalizzazione dell’inserimento in coda nelle graduatorie ad esaurimento.
Comitato insegnanti precari e ATA Salerno e provincia
Collettivo precari Napoli
Cobas Scuola Campania
RdB CUB Campania
Patto di Base Campania (COBAS, RdB CUB, SDL)