PIANA DEL SELE: L'EMERGENZA UMANITARIA CONTINUA
ASSEMBLEA PUBBLICA PROVINCIALE
Sabato 5 Dicembre dalle ore 10,30
Federazione RdB CUB – Via Zara, 32 - SALERNO
Il giorno 16 novembre Maria Vita Della Monica sul quotidiano La Città, raccogliendo un comunicato di denuncia di RdB ha aperto il dibattito. Il giorno dopo sul quotidiano “Il Corriere del Mezzogiorno”, il direttore Marco De Marco affronta la questione nel rispondere ad un lettore nella rubrica Lettera&Opinioni. Sono seguiti articoli, assemblee e dibattiti e in ultimo lo scontro tra i politici di c-destra e c-sinistra. Gli invisibili, i lavoratori braccianti della Piana del Sele in fuga e braccati come quelli “regolari” ufficialmente assistiti, restano invisibili come un effetto collaterale di scarsa rilevanza. Vogliamo verità e giustizia sullo sgombero pianificato dei braccianti ad Eboli. Vogliamo interventi veri per contrastare un fenomeno che è già diventato palesemente una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo, come anche l’Assessore Luca Sgroia ha confermato parlando di “emergenza umanitaria” nella Piana del Sele.
I lavoratori ci raccontano che c’è tanto lavoro fino a primavera e poi c’è ne sarà ancora di più. Manca un alloggio dignitoso e una doccia per questi lavoratori che sono la ricchezza del primo settore in quella che è una delle pianure più produttive e fertili d’Europa.
Ribadiamo la nostra richiesta: vogliamo sapere la “task force” per San Nicola Varco, nominata dalla Regione Campania (DECRETO DELL’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI n. 153 del 5 giugno 2009), cosa ha fatto e cosa ha in programma nell’immediato futuro, come vogliamo che siano discussi e resi pubblici tutti gli interventi che in queste settimane sono stati affrontati dalla Regione Campania, dalla Provincia di Salerno e dai Comuni interessati.
Denunciamo con forza l’uso “strumentale” e “politico” della caccia al criminale del "clandestino" che tale non è perché ha lavorato, lavora e lavorerà ancora nella Piana del Sele.
L’EMERGENZA UMANITARIA della Piana del Sele non è dovuta ad un fenomeno naturale ma a precise responsabilità politiche, etiche e morali che non possono essere né taciute né nascoste. Questo sarà l’argomento dell’assemblea provinciale che si terrà sabato 5 dicembre presso la sede della Federazione RdB CUB di via Zara 32 a Salerno
7 Dicembre 2009 - Campania Report
"Da anni i braccianti della Piana del Sele sono stati tenuti in condizioni vergognose"
Sgombero San Nicola Varco, Rdb: "C'è anche un'emergenza legalità"
"Chi aveva diritto alla regolarizzazione perchè lavorava è stato tenuto fuori"
Sabato mattina, nell’assemblea pubblica tenuta presso la Federazione Provinciale delle Rappresentanze di Base, si è discusso dell’emergenza umanitaria che continua dall’11 novembre scorso, data dello sgombero di San Nicola Varco ad Eboli. "Dove c’è lavoro ci sono i lavoratori e quindi prima di tutto ci devono essere la dignità e diritti dei lavoratori. Dignità e diritti che sono scomparsi perchè occultati da chi invece aveva avuto il mandato istituzionale di occuparsi dell’intervento umanitario e della bonifica dell'area di San Nicola Varco" si legge in una nota dei sindacati.
"Da anni i braccianti della Piana del Sele sono stati tenuti in condizioni vergognose di schiavitù per tenere basso il costo del lavoro, alto il loro tasso di ignoranza e quello dello sfruttamento disumano dei lavoratori. Tutto questo insieme allo sfruttamento intensivo della terra hanno permesso di massimizzare i profitti degli agrari. La radice dello sfruttamento, quello delle persone, quello delle risorse pubbliche destinate all’accoglienza a all’integrazione, è l’illegalità diffusa e incuneata in ogni aspetto della vita sociale, politica e lavorativa che stiamo vivendo" denunciano le Rdb.
"Dal rispetto della legalità dobbiamo ripartire per spazzare via tutto il marciume che ha investito tutta la Piana del Sele e che ha indelebilmente coperto di vergogna la classe politica del nostro territorio regionale. Chi aveva diritto alla regolarizzazione perchè lavorava è stato volutamente tenuto fuori dal circuito legale per garantire un esercito di riserva a basso costo e in queste ore viene braccato da una giustizia che non c’è" aggiunge Rdb che conclude: "i lavoratori ci raccontano che c’è tanto lavoro fino a primavera e poi c’è ne sarà ancora di più. Manca un alloggio dignitoso e una doccia per questi lavoratori che sono la ricchezza del primo settore in quella che è una delle pianure più produttive e fertili d’Europa".
6 dicembre 2009 - La Città di Salerno
Ieri riunione della Rdb Cub: «Responsabilità politiche e morali per l'emergenza,umanitaria»
Immigrati, c'è villa Falcone
Il comune l'ha adibita a centro per cinquanta sfollati
di Maria Vita Della Monica
Eboli - A quasi un mese dallo sgombero di San Nicola Varco, continua l'emergenza umanitaria. Mentre i Cobas e i coordinamenti antirazzisti- ribadiscono l'esigenza di interventi che facciano fronte alla situazione, il Comune apre una nuova struttura, villa "Falcone-Borsellino", da adibire a centro di accoglienza per gli immigrati sfollati. Da ieri sera la villa, confiscata al boss Galasso, ha aperto le sue porte a venti cittadini stranieri. <Il centro di Torre Barriate, che era stato aperto, in via di urgenza, dal Cornune e dalla Caritas nelle prime ore dell'emergenza, esaurisce la sua funzione e nelle prossime ore verrà chiuso al fine di consentire il prossimo avvio dei lavori di riqualificazione e ristrutturazione>, ha dichiarato I'assessore alle politiche sociali, Luca Sgroia. Altre strutture sono in via di individuazione, non solo ad Eboli ma anche nel comuni limitrofi di Battipaglia e Capaccio. «Nei prossimi giorni proseguirà I'azione di sostegno per tutti i migranti che rientrano nel piano regionale - ha aggiunto Sgroia - rimane il rammarico, umano e politico, per i limiti normativi che impediscono di poter assistere tutti indistintamente, considerando la straordinaria ricchezza in termini di apporto economico e culturale rappresentato dai migranti. Procederemo all'inserimento di ciascuno di questi cittadini stranieri nei piani di trattamento individualizzati dei servizi sociali territoriali». Resta la presa di posizione del volontariato, che in questa vicenda ha svolto un ruolo fondamentale a tamponare l'emergenza post sgombero. Scrive in una nota il comitato antirazzista, costituitosi in seguito al sequestro dell'ex mercato ortofrutticolo: «Dal primo giorno abbiamo raccolto i migranti nascosti nella terra gelata. Abbiamo cercato insieme, liberi cittadini, militanti di partito e qualche prete cristiano non votato al potere, di organizzare i pasti e i medicinali per l'assistenza. Nessuna istituzione ci ha veramente aiutati». Intanto, ieri mattina a Salerno, l'Rdb Cub ha organizzato una assemblea provinciale pro immigrati, per discutere la situazione. «L'emergenza umanitaria della Piana del Sele è dovuta a precise responsabilità politiche e morali che non possono essere taciute - afferma Pietro Di Gennaro, della segreteria provinciale - vogliamo sapere la task force per San Nicola Varco, nominata dalla regione Campania lo scorso giugno, cosa ha fatto e cosa ha in programma nell'immediato futuro. Chiedidmo, inoltre, che siano discussi e resi pubblici tutti gli interventi specifici che in queste settimane sono stati e saranno messi in atto». Buone nuove, dunque, per gli sfollati regolari. Per gli "invisibili" senza permesso di soggiorno, invece, continua la diaspora nei casolari abbandonati della Piana.
6 dicembre 2009 - Julie news
Piana del Sele: L'emergenza umanitaria è emergenza della legalità
Salerno - Questa mattina, nell’assemblea pubblica tenuta presso la Federazione Provinciale delle Rappresentanze Sindacali di Base, si è discusso dell’emergenza umanitaria che continua dall’undici novembre scorso, data dello sgombero di San Nicola Varco. Dove c’è lavoro ci sono i lavoratori e quindi prima di tutto ci devono essere la dignità e diritti dei lavoratori. Dignità e diritti che sono scomparsi perchè occultati da chi invece aveva avuto il mandato istituzionale di occuparsi dell’Intervento umanitario e bonifica area San Nicola Varco – Eboli. Da anni i braccianti della Piana del Sele sono stati tenuti in condizioni vergognose di schiavitù per tenere basso il costo del lavoro, alto il loro tasso di ignoranza e quello dello sfruttamento disumano dei lavoratori. Tutto questo insieme allo sfruttamento intensivo della terra hanno permesso di massimizzare i profitti degli agrari. La radice dello sfruttamento, quello delle persone, quello delle risorse pubbliche destinate all’accoglienza a all’integrazione, è l’illegalità diffusa e incuneata in ogni aspetto della vita sociale, politica e lavorativa che stiamo vivendo. Dal rispetto della legalità dobbiamo ripartire per spazzare via tutto il marciume che ha investito tutta la Piana del Sele e che ha indelebilmente coperto di vergogna la classe politica del nostro territorio regionale. Chi aveva diritto alla regolarizzazione perchè lavorava è stato volutamente tenuto fuori dal circuito legale per garantire un esercito di riserva a basso costo e in queste ore viene braccato da una giustizia che non c’è. I lavoratori ci raccontano che c’è tanto lavoro fino a primavera e poi c’è ne sarà ancora di più. Manca un alloggio dignitoso e una doccia per questi lavoratori che sono la ricchezza del primo settore in quella che è una delle pianure più produttive e fertili d’Europa.
L’EMERGENZA UMANITARIA e di LEGALITA’ della Piana del Sele non è dovuta ad un fenomeno naturale ma a precise responsabilità politiche, etiche e morali che non possono essere né taciute né nascoste. In queste ore continuero a tenere alta l’attenzione e la partecipazione, coinvolgendo lavoratori, istituzioni, l’INPS e Direzione Provinciale del Lavoro.
COMUNICATO STAMPA - sabato 5 dicembre 2009
PIANA DEL SELE: L’EMERGENZA UMANITARIA E'EMERGENZA DI LEGALITA'
Questa mattina, nell’assemblea pubblica tenuta presso la Federazione Provinciale delle Rappresentanze di Base, si è discusso dell’emergenza umanitaria che continua dall’undici novembre scorso, data dello sgombero di San Nicola Varco. Dove c’è lavoro ci sono i lavoratori e quindi prima di tutto ci devono essere la dignità e diritti dei lavoratori. Dignità e diritti che sono scomparsi perchè occultati da chi invece aveva avuto il mandato istituzionale di occuparsi dell’Intervento umanitario e bonifica area San Nicola Varco – Eboli. Da anni i braccianti della Piana del Sele sono stati tenuti in condizioni vergognose di schiavitù per tenere basso il costo del lavoro, alto il loro tasso di ignoranza e quello dello sfruttamento disumano dei lavoratori. Tutto questo insieme allo sfruttamento intensivo della terra hanno permesso di massimizzare i profitti degli agrari. La radice dello sfruttamento, quello delle persone, quello delle risorse pubbliche destinate all’accoglienza a all’integrazione, è l’illegalità diffusa e incuneata in ogni aspetto della vita sociale, politica e lavorativa che stiamo vivendo. Dal rispetto della legalità dobbiamo ripartire per spazzare via tutto il marciume che ha investito tutta la Piana del Sele e che ha indelebilmente coperto di vergogna la classe politica del nostro territorio regionale. Chi aveva diritto alla regolarizzazione perchè lavorava è stato volutamente tenuto fuori dal circuito legale per garantire un esercito di riserva a basso costo e in queste ore viene braccato da una giustizia che non c’è.
I lavoratori ci raccontano che c’è tanto lavoro fino a primavera e poi c’è ne sarà ancora di più.
Manca un alloggio dignitoso e una doccia per questi lavoratori che sono la ricchezza del primo settore in quella che è una delle pianure più produttive e fertili d’Europa.
L’EMERGENZA UMANITARIA e di LEGALITA’ della Piana del Sele non è dovuta ad un fenomeno naturale ma a precise responsabilità politiche, etiche e morali che non possono essere né taciute né nascoste. In queste ore continuero a tenere alta l’attenzione e la partecipazione, coinvolgendo lavoratori, istituzioni, l’INPS e Direzione Provinciale del Lavoro.