UNIVERSITA': FONDAZIONI E AFFONDAMENTI
Nella manovra finanziaria 2009 torna di prepotenza l’intento di trasformare le Università Pubbliche in Fondazioni di diritto privato (Attenzione ! non di costituire o partecipare a Fondazioni ma di trasformarsi in Fondazioni!). Saranno i Senati Accademici a deciderlo a maggioranza assoluta, il Ministero darà l’approvazione formale garantendo alle Fondazioni sconti su tasse e imposte nel subentro di titolarità sul patrimonio dell’Università, svincolo dalla regole di bilancio e rendicontazione a cui sono sottoposti gli enti pubblici ma di percepire i finanziamenti pubblici che in questi anni sono stati colpevolmente lesinati all’Università Pubblica.
L’Università Pubblica, messa alle corde da anni di tagli dei finanziamenti e dal fallimento delle “riforme” aziendalistiche e privatistiche, oggi deve affondare con un doveroso atto di eutanasia: il decreto legge 112 del 25 giugno 2008, recante le disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, semplificazione, competitività, stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, appena pubblicato nella Gazzetta Uffciale, ha nel suo art. 16 il siluro letale della trasformazione delle Università in Fondazioni.
Sul piano dell’eccellenza Tremonti ha superato Brunetta: il Piano industriale per le pubbliche amministrazioni è già obsoleto, per quel che riguarda le Università la cura è la dismissione e la privatizzazione assoluta. L’istruzione universitaria è già privata. E' privata delle risorse economiche minime di sopravvivenza, delle competenze gestionali, degli investimenti in ricerca, in edilizia ed in servizi per lo studio, è privata del rinnovo del contratto collettivo che riguarda la metà dei lavoratori strutturati. Privarla anche del ruolo/controllo pubblico che ad essa costituzionalmente compete vuol dire sacrificare l’interesse generale per l’istruzione, per la formazione superiore e la ricerca di base, sull’altare del mercato o meglio sottometterla definitivamente ai corposi quanto lucrosi, interessi di Banche, Confindustria e Poteri Forti del Paese.
Saranno le imprese a stabilire cosa studiare nei nostri Atenei? Saranno gli investimenti privati a definire le dotazioni organiche e le linee di ricerca? L’instabilità nei flussi finanziari aumenterà ulteriormente la precarietà lavorativa? Aumenteranno le tasse per gli studenti al fine di coprire i costi? Il contratto di lavoro verrà contrattato individualmente? Saremo esposti alla disciplina dei licenziamenti/trasferimenti collettivi?
La Fondazione è ente di diritto privato, il personale di cui si dota non appartiene più al pubblico impiego. L’Università di Salerno si è dotata da tempo di questo strumento che da sempre le RdB Pubblico Impiego hanno criticato opponendosi con forza e in solitudine alla sua costituzione. I fatti confermano che nemmeno un euro è entrato nel bilancio della Fondazione dell’Università di Salerno (altro che investimenti e finanziamenti) a parte le risorse finanziarie trasferite dall’Ateneo e quindi sottratti alla responsabilità di gestione amministrativa ed economica dei dirigenti pubblici incardinati nella pianta organica dell’Università.
Le RdB Pubblico Impiego invitano tutti gli organi accademici, il Rettore, il CdA, il Senato, il Consiglio degli Studenti, i docenti, il personale tecnico/amministrativo e tutti gli studenti a manifestare ed opporsi in massa alla trasformazione dell’Università Pubblica in fondazione di diritto privato.