PER NON PAGARE LA CRISI DEI PADRONI

Arrivano Marcegaglia e Sacconi accolti dal Sindaco De Luca e dal Presidente della Provincia Cirielli: ma quale festa ?

 

contro il G8 e contro la crisi sociale che da anni attanaglia tutta la provincia, dove per migliaia di lavoratori è già finita la cassa integrazione, protesta del Patto di Base alla Confindustria di Salerno

Salerno -

 

PRESIDIO DI PROTESTA


ALLA CONFINDUSTRIA

9 luglio 2009 – ore 9,30

 

via Madonna di Fatima - SALERNO

 

 

PER NON PAGARE LA CRISI DEI PADRONI

 

I responsabili della crisi economica, sociale e ambientale, vengono a Salerno in  Confindustria a festeggiare i 90 anni dei padroncini salernitani colpevoli di aver saccheggiato negli ultimi 40 anni immense risorse pubbliche con la  complicità predatoria di partiti e sindacati confederali di ogni colore. Cavalcando compatibilità ed opportunità economica, miscelando riformismo e strategie neoliberiste, hanno sfruttato uomini, donne e immigrati, devastando ambiente e territorio lasciando sul campo, anche nella provincia salernitana, solo cadaveri industriali, che occupano vaste aree abbandonate, insieme alla disoccupazione e la disperazione di chi è senza reddito per sè e per la propria famiglia. Mentre dilaga l'ennesima e ciclica crisi economica, Confindustria, Governo e sindacati concertativi, approfittano per imporre altre regressioni sul piano salariale e dei diritti contro chi già sta pesantemente pagando la crisi e la recessione, continuando a dettare le loro politiche basate sull’esclusione, lo sfruttamento, la devastazione ambientale, la precarizzazione del lavoro.

 

Più Etica, più Impresa, con un nuovo Welfare, è la strategia capitalista che Governo, opposizione parlamentare, poteri economici, utilizzeranno per continuare l'opera di riduzione dei salari e di taglio dei servizi pubblici. Già si sprecano gli appelli per "comuni" sacrifici che accelerano la crisi socio-economica degli ultimi, e rafforzano processi ormai decennali di diminuzione del costo del lavoro, diminuzione reale del welfare e la normalizzazione della precarietà nella nuova fabbrica diffusa che ingloba in un unico processo di sfruttamento produttivo tutti i settori, agricoltura, industria e servizi.

 

 MANIFESTIAMO IL NOSTRO DISSENSO

 

contro chi sta demolendo  sanità, scuola, università, ricerca, giustizia,

 

per ricapitalizzare banche, industriali, affaristi e finanzieri

 


contro i responsabili della crisi mondiale che non è solo economica e finanziaria,

 

ma anche ambientale, climatica, energetica, alimentare e bellica

 


contro la criminalizzazione di ogni forma di protesta e conflitto sociale

 


manifestiamo per un programma alternativo di uscita dalla crisi, egualitario, solidale, pacifico, ecologico, a favore dei popoli, dei lavoratori dei più deboli e indifesi