rompere il silenzio su sfruttamento e licenziamenti: lottare organizzati per reddito, diritti e dignità

Salerno -

 

Nella giornata di mobilitazione nazionale L'8 IO LOTTO, a Salerno i lavoratori di Eldo Spa si organizzano e manifestano contro i licenziamenti e lo sfruttamento nel settore del commercio. I lavoratori della ELDO in lotta per difendere il proprio posto di lavoro questa mattina sono stati in presidio presso il megastore ELDO in via S.Leonardo a Salerno. Poi, dopo un volantinaggio fatto anche presso il Centro Commerciale Mediterraneo, in corteo sono andati allo stadio Arechi.

 

 

USB al fianco dei lavoratori in lotta, interesserà il Prefetto, il Comune e la Provincia di Salerno di questa vertenza che in tutta la regione Campania interessa oltre 500 lavoratori.  Al presidio ha portato la sua solidarietà la "cittadina" Silvia Giordano del M5S che si è impegnata ad una interpellanza parlamentare per coinvolgere il Ministro del Lavoro sulla vertenza Eldo: il lavoratori Eldo a Salerno e a Pontecagnano nulla sapevano di un accordo di licenziamento collettivo firmato molti mesi fa al Ministero da CGIL, CISL e UIL.

 

Oggi abbiamo manifestato insieme ai lavoratori del commercio per non far sentire soli tutti coloro che lavorano anche nei festivi con paghe da fame. Abbiamo manifestato per rompere il silenzio su sfruttamento e licenziamenti: lottiamo organizzati per reddito, diritti e dignità.

 


 

09 dicembre 2013 - La Città  di Salerno

Vertenza Eldo, dipendenti in corteo

Anche il punto vendita di Salerno rischia la chiusura, chiesta la proroga della cassa integrazione per 36 lavoratori

di Emilio D’Arco

Salerno - Hanno poco tempo oramai i dipendenti della catena Eldo, che in questi ultimi giorni dell’anno stanno combattendo contro il licenziamento. Una battaglia che non possono permettersi di perdere e che vede ben 36 persone – 18 nel punto vendita di Salerno e 18 in quello di Pontecagnano, già chiuso da ottobre – in mobilità non appena terminerà il periodo di cassa integrazione il prossimo 31 dicembre. Intanto, insieme al sindacato Usb ieri mattina è stato allestito un sit-in nei pressi dell’entrata del megastore di Salerno, in via San Leonardo, allo scopo d’informare la cittadinanza tramite volantini e striscioni. «Mentre in città ci sono le Luci d’artista –ha commentato Rosa Sabato dell’Usb – alla Eldo si chiude e si mandano in strada ben 36 persone. Non si sa quando accadrà ma potrebbe succedere anche domattina. La cosa da fare subito è chiedere quanto meno una proroga per altri sei mesi della cassa integrazione, in attesa che si smuovano le acque». La manifestazione, con tanto di corteo fino allo stadio, è proseguita in maniera tranquilla e pacifica. Prossimo passo sarà l’incontro che le rappresentanze sindacali unite dovranno avere con il liquidatore dell’azienda, in regime controllato sin dal 2011. «Il 12 dicembre prossimo ci sarà quest’incontro – continua Sabato – nel quale vorremmo capire le motivazioni di questa chiusura e dei conseguenti licenziamenti. I punti vendita della Campania sono tutti in attivo, con incassi giornalieri che arrivano, in media, anche ai 10mila euro. Perché si stanno mandando a casa queste persone? Pontecagnano ha già chiuso, Salerno chiuderà a breve, ma non si sa ancora perché». Sono poi gli stessi dipendenti, in una nota, a chiarire le loro necessità: «Siamo qui per avere delle risposte chiare e certe sul nostro futuro. Vorremmo sapere se al primo gennaio saremo ancora aperti oppure saremo collocati in mobilità. Facciamo appello alla nostra dirigenza politica, in primo luogo al sindaco De Luca e al prefetto, chiedendo un incontro per risolvere la questione. Un appello va fatto anche ai nostri imprenditori campani e nello specifico salernitani per prendere in considerazione la possibilità di rilevare i punti vendita di Salerno e Pontecagnano». La Eldo spa, gruppo gestito dalla famiglia Damiano d’Orta di Atella, nel Casertano, fino a soli due anni fa era proprietaria di punti vendita in tutta Italia. Nell’estate del 2012 invece, i punti si estendevano solo alla Campania e ad uno nel Lazio, avendo chiuso tutti gli altri sparsi nello Stivale. Un’involuzione rapidissima, che ha messo in ginocchio un’intera catena e messo in cassa integrazione, già dal gennaio 2011, i ri dipendenti. Cassa integrazione che tra l’altro non è stata nemmeno versata in maniera regolare.


18 dicembre 2013 - La Città  di Salerno

Eldo: cassa integrazione più lunga

L’accordo dopo l’incontro in Regione, ma restano scoperti gli apprendisti

di Emilio D’Arco

Salerno - È stata effettuata ieri, durante un incontro in Regione, la prima richiesta per il prolungamento della cassa integrazione per i dipendenti della Eldo. Due i siti in chiusura: quello di Pontecagnano, già chiuso, e quello di Salerno, per il quale si prospetta solo un mese di vita, fino al termine delle scorte. Un totale di 36 dipendenti che, senza questo provvedimento, si troverebbero sin da ora in mobilità. È stato l’assessore regionale al lavoro, Severino Nappi, ad incontrare le parti sociali e a stilare il nuovo documento, dopo aver rigettato quello formulato giorni fa durante un primo incontro effettuato tra i sindacati e il rappresentante della società Eldo Spa, Ciro Canditone. La richiesta, ora correttamente formulata, vedrà il sussidio della cassa integrata per tutto il 2014 – sperando in un salvataggio in extremis da parte di qualche imprenditore che possa rilevare i due punti vendita - per i 26 dipendenti a contratto intederminato. Diversa la situazione per i restanti dieci, uno a Salerno e nove a Pontecagnano, assunti con il contratto d’apprendistato, valido per soli quattro anni. Per alcuni di loro, il cui contratto scadrà tra marzo ed aprile prossimi, la cassa integrazione varrà solo entro la scadenza, lasciandoli scoperti per otto mesi. Una beffa se si considera che, a causa del blocco del decreto ministeriale che avrebbe permesso la cassa integrazione anche per loro, ad oggi non è stata versata nemmeno quella per il 2012 e per il 2013. Intanto i sindacati Usb annunciano la prima vittoria, sottolineando però che la battaglia per i lavoratori non è ancora terminata.


16 dicembre 2013 - La Città  di Salerno

Cassa integrazione record a fine anno

Nel terzo trimestre le richieste nel Salernitano sono cresciute del 20 per cento e la tendenza è all’aumento Vertenza Eldo, arriva la proposta dell’Usb «Riunire i dipendenti in cooperativa»

di Carmen Incisivo

Salerno - Proroga di un anno della cassa in deroga e proposta di creazione di una cooperativa che possa rilevare i punti salernitani. Si è sviluppato su queste due direttrici l’incontro svoltosi nei giorni scorsi tra i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Usb –quest’ultima in una trattativa separata- e il delegato alla liquidazione della Eldo, Ciro Canditone. La riunione, richiesta dalle rappresentanze sindacali in vista della messa in mobilità dei punti vendita di Salerno e Pontecagnano, ha portato alla richiesta di una proroga per tutto il 2014 della cassa integrazione per i dipendenti del megastore di proprietà dei fratelli Damiano. Secondo Rosa Sabato dell’Usb, la chiusura dei centri salernitani è vicina, probabilmente per febbraio, e diverse soluzioni sono state portate al tavolo delle trattative. «Oltre al prolungamento della cassa integrazione -ha dichiarato la rappresentante sindacale- noi come Usb vogliamo proporre la costituzione di una cooperativa creata dai dipendenti che possa rilevare i punti vendita. Un progetto ambizioso ma non impossibile, a patto che l’altra parte ci venga incontro». «Ci opporremo fortemente –ha dichiarato invece Remo Criscuolo della Fisascat Cisl- alla messa in mobilità di queste persone. Non possiamo permettere che più di trenta lavoratori finiscano da un giorno all’altro in strada». Ora si attendono sviluppi dopo l’incontro in Regione, previsto per il prossimo 19 dicembre, per depositare la richiesta di prolungamento della cassa integrazione. (e.d’a.)«La protezione sociale per il lavoro in Italia dal 2008 al 2012». Questo il campo d’indagine del secondo rapporto della Uil- Servizi politiche del lavoro stilato proprio in questi giorni sulla base di dati Inps per capire quanto e come la crisi nel 2013 abbia impattato il mondo del lavoro. Oltre 3,9 milioni (3,3 milioni la media negli ultimi 5 anni) le lavoratrici e i lavoratori che, nell’ultimo anno, sono stati protetti dal sistema degli ammortizzatori sociali, con un aumento del 20,5 per cento rispetto al 2011. Fra le varie tipologie di ammortizzatori sociali per l’anno che sta per concludersi sono circa 4,2 milioni i lavoratori percettori di almeno un sussidio. «Infatti- si legge nell’indagine- a fine anno le ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria ed in deroga), supererà abbondantemente la soglia di 1 miliardo di ore autorizzate, mentre aumentano in modo vertiginoso le domande di disoccupazione (circa 2,4 milioni di domande) e 186 mila domande di mobilità». Una situazione che ben ritrae, fatte le dovute proporzioni, anche lo status quo della regione Campania e della provincia di Salerno dove, come detto appena poche settimane fa riportando i dati sulle ore richieste di cassa integrazione accodate, la situazione rimane complicata. Il dato definitivo sarà disponibile fra due settimane circa e il timore del segretario provinciale Uila-Uil Ciro Marino è che la moria non si arresti. «Le tendenze- ha detto- sono negative ma questa non è una novità, avremo un quadro più chiaro i primi di gennaio quando sarà possibile tirare le somme su quante aziende siano sopravvissute e dunque quanti posti di lavoro rimangano in piedi». Il grande spartiacque sarà rappresentato dalla fine del 2013, quando sarà tempo di bilanci e molte aziende potrebbero decidere di tirar giù la saracinesca. «Il rischio- ha detto Marino- è che ci sia una valanga di chiusure per la fine dell’anno, in provincia di Salerno sono state utilizzate moltissime ore di cig, nel terzo trimestre la domanda è cresciuta del 20 per cento e per l’ultimo trimestre la tendenza sembra essere addirittura peggiore con quella che, lo voglio anticipare, è una crescita vertiginosa della richieste di ore di cassa integrazione». Analizzando l’andamento dei percettori di sussidi di mobilità si riscontra una costante crescita di anno in anno. «A questo punto- ha commentato Marino- bisogna riconoscere che non ci sono più aziende e lavoratori che pagano tasse ma passano tutti a carico della collettività facendo diventare gli ammortizzatori sociali strumento ordinario e non straordinario per superare una crisi. Bisogna puntare sulle politiche attive del lavoro e non dare solo sussidi altrimenti i consumi interni non cresceranno mai».


22 dicembre 2013 - La Città  di Salerno

LA VERTENZA

Eldo, lettera dei dipendenti al sindaco

Salerno - S’iniziano a smuovere le acque per quel che riguarda la questione Eldo, per il rischio licenziamento di ben 36 dipendenti dei siti della catena a Pontecagnano e a Salerno. Dopo aver inviato all’assessore regionale alle Politiche del lavoro, Severino Nappi, la richiesta di prolungamento per la cassa integrazione in deroga per tutto il 2014, si palesa ora un’altra prospettiva ovvero quella della costituzione di una cooperativa creata dai dipendenti stessi. Ad annunciarlo è il sindacato Usb che già da settimane si è messo a disposizione dei dipendenti, non dimenticando che in ballo ci sono anche i dipendenti con contratto d’apprendistato, per il momento non coperti dall’eventuale cassa integrazione. Potrebbe quindi palesarsi la concreta possibilità che i due punti di Salerno e Pontecagnano cambino gestione ma non chiudano, salvando in extremis tutti e 36 i dipendenti. La cassa integrazione, per ora, potrebbe dar fiato, in attesa che si presenti una valida offerta da qualche imprenditore che possa rimettere in sesto i due centri. Intanto i dipendenti del punto vendita di Salerno hanno inviato una lettera al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca per far si che anche Palazzo di Città s’interessi della sorte dello store di via San Leonardo. «Abbiamo bisogno di imprenditori che credano in noi -recita la missiva- nella nostra professionalità consolidata in oltre dieci anni di esperienza». (e.d.a.)